Due complici si aggiungono alla lista degli imputati nel processo per l’omicidio di Giovanbattista Cutolo. Saranno imputati, oltre al minorenne che ha sparato, altri due ragazzi, con l’accusa di concorso anomalo in omicidio.
Cutolo, musicista 24enne, è stato ucciso il 31 agosto scorso in piazza Municipio a Napoli. La prima udienza del processo immediato all’omicida, minorenne, si terrà il 15 febbraio prossimo.
Chi sono i due complici imputati per l’omicidio di Giovanbattista
Il processo, chiesto e ottenuto dalla Procura di Napoli, inizierà il 15 febbraio davanti al Tribunale dei minorenni.
Dalle carte della Procura emerge che altri due ragazzi, considerati per il momento complici dell’omicidio, andranno a processo. Si tratta di due giovani, di 20 e 28 anni, già conosciuti alle forze dell’ordine per rapina. I due risultano indagati per concorso anomalo in omicidio nell’ambito dell’inchiesta sull’omicidio del musicista napoletano.
I due indagati, secondo Il Mattino e l’edizione napoletana odierna di Repubblica, sono entrambi originari dei Quartieri Spagnoli e già noti alle forze dell’ordine per reati contro il patrimonio. Secondo la ricostruzione dell’accusa, la notte dell’omicidio i due rapinatori si trovavano in piazza Municipio, insieme a un terzo soggetto, che conosceva il minorenne armato che ha sparato a Giogiò. I tre si sarebbero poi recati in un pub per mangiare un panino, e lì avrebbero incontrato Giovanbattista con la sua comitiva.
I due sono indagati per concorso anomalo, dal momento che, sempre stando alle ricostruzioni, avrebbero dato inizio all’alterco, provocando verbalmente la comitiva di Giovanbattista e iniziando poi a colpire i ragazzi con sedie e tavolini. è a questo punto che Giovanbattista è intervenuto, per difendere un suo amico malmenato, ed è stato raggiunto dai tre colpi di pistola, mortali, sparati dal minorenne.
Entrambi gli indagati hanno affermato di non sapere, sul momento, che il minorenne era armato. Uno di loro ha anche dichiarato di aver incontrato l’omicida sedicenne per la prima volta solo poche ore prima dell’omicidio.
L’inchiesta è ancora in corso e gli inquirenti stanno valutando la possibilità di costituire parte civile nel processo anche il Comune di Napoli. Stando agli inquirenti, il Comune, a causa di questo episodio di violenza gratuita nel centro città, avrebbe subito un danno d’immagine.
I due ragazzi indagati come complici sarebbero quindi responsabili di aver scatenato la rissa che ha portato all’omicidio del giovane. Dovranno rispondere di concorso anomalo in omicidio in corte di assise.