Nella sede di Palazzo Reale c’è il rito delle Giornate Unesco. Duecento delegazioni provenienti da tutto il mondo si sono ritrovate dal 27 fino al 29 novembre con l’obiettivo di individuare e definire una strategia comune per la tutela del patrimonio materiale e immateriale Unesco. ll ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, il vice ministro degli Affari esteri e della Cooperazione Internazionale, Edmondo Cirielli, il direttore aggiunto dell’Unesco Ernesto Ottone Ramirez e il sindaco Gaetano Manfredi aprono i lavori della Conferenza Unesco “Cultural Heritage in the 21st Century”. Le priorità della Conferenza saranno contenute nella carta Lo spirito di Napoli che sarà emanata a conclusione dei lavori.
I punti focali della conferenza Unesco sulla tutela del patrimonio
A Palazzo Reale hanno avuto luogo incontri e seminari sulla tutela del patrimonio culturale nei conflitti e nelle aree di crisi, sul contrasto al traffico illegali di beni culturali, sulle sfide poste dal cambiamento climatico alla salvaguardia delle diversità culturali, sulla sostenibilità del turismo e del suo impatto sui territori di riferimento. Le associazioni sono scese in campo a Napoli. La Consulta delle associazioni ha inviato un dossier all’Unesco. Il documento ripercorre i progetti rimasti al palo. Le foto del Centro antico ritraggono, sfregi dai vandali, muri scrostati, invasi da scritte con lo spray, sampietrini dissestati, sosta selvaggia.
Poi l’assalto di un turismo incontrollabile. Contro “l’aggressione turistica” è anche Italia Nostra, in una conferenza stampa al Gambrinus. Per Alberto Lucarelli poi, a Napoli è saltato “il nesso funzionale” della tutela Unesco. L’attestato del 1995 doveva essere “la base per riconoscere diritti fondamentali dei cittadini, a partire dall’abitazione“. Sempre più residenti sono espulsi dal Centro Storico e questo è sicuramente fra le componenti cardine della speculazione.
“Vanno individuati strumenti di regolazione dell’uso dei centri storici che consentano di regolare le attività commerciali e residenziali anche per fare in modo che le identità territoriali vengano preservate e che le comunità non vengano espulse dai centri storici” – ha affermato il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi.