Questa mattina si sono riuniti i giudici della Corte di Assise di Napoli sul processo all’omicidio di Ugo Russo e hanno sancito l’esperimento giudiziale. Lo stesso fu disposto a Roma per il processo per l’omicidio di Marta Russo. Ci sono infatti ancora aspetti poco chiari agli inquirenti che necessitano di alcune risposte.

In Tribunale quest’oggi c’è stato un importante botta e risposta tra tutte le parti in causa ed alla fine l’opzione migliore è sembrata proprio quella di disporre l’esperimento giudiziale. Si tratta di una ricostruzione dei fatti, una sorta di simulazione dove verrà ricreata la scena del crimine di quel 29 febbraio 2020 dove il giovane, solo 14enne, Ugo Russo, fu assassinato dopo un tentativo di rapina con una pistola giocattolo. L’indagato è un militare fuori servizio che aveva con sè la pistola d’ordinanza. La famiglia e l’avvocato di Ugo chiedono il massimo della pena prevista per questi casi. Il militare avrebbe infatti inferto ad Ugo un colpo, quello poi risultato mortale, alle spalle, durante la fuga dello stesso.

Processo Ugo Russo: come avverrà l’esperimento giudiziale

Nel particolare, scon questa tecnica, si dovranno cercare certezze sulla distanza che separava la vittima dal carabiniere che sparò i colpi con l’arma di ordinanza e sull’ogiva risultata fatale per il 15enne.
Com’è noto il militare sparò diverse volte quella tragica sera. Il collegio difensivo ritiene che a provocare la morte di Ugo sia stata un’ogiva rimbalzata su uno stipite presente in strada. Gli avvocati della vittima, invece, che il colpo fatale sia stato quello esploso dal militare quando ormai Ugo era in fuga. E quindi non più una minaccia.

Il caso dunque è molto lontano dalla sua chiusura e si attendono ulteriori aggiornamenti. Intanto però il Comitato Verità e Giustizia per Ugo Russo continua ad attuare lodevoi iniziative sociali per i giovani dei Quartieri Spagnoli.

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