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Non tutti sanno che in passato, precisamente durante la riforma liturgica del 1969, a San Gennaro non venne riconosciuto il titolo di “Santo” dalla Chiesa Cattolica. Questo perché le notizie su di lui sono poche e di scarsa attendibilità. Quello che sappiamo, secondo gli Atti Bolognesi e Vaticani, egli fu vescovo di Benevento. Nato intorno all’anno 272 d.C. presumibilmente nel territorio Sannita. Anche il suo nome è di dubbia provenienza, visto che “Gennaro” risulta essere un cognome molto diffuso in epoca romana. Il popolo napoletano, accolta la notizia dell’esclusione dal riconoscimento ufficiale, inscenò una vera e propria protesta. Chiese a gran voce l’ammissione del Santo, tanto amato in città tra i fedeli.

La decapitazione a Pozzuoli

In epoca romana l’imperatore Diocleziano si rese protagonista di una persecuzione dei cristiani. Egli ordinò l’arresto di San Gennaro. Successivamente, il malcapitato fu trasferito nell’attuale zona della Solfatara di Pozzuoli. Qui avvenne la condanna a morte con la decapitazione, che da diverse fonti storiche risulta essere accaduta il 19 settembre del 305 d.C. Una donna di nome Eusebia raccolse il sangue del Santo che oggi è contenuto in un’ampolla conservata nel Duomo di Napoli.

Liquefazione del sangue

Il “miracolo” di San Gennaro, così definito anche se la chiesa Cattolica lo riconosce come un fatto prodigio e ne approva la venerazione popolare, consiste nella liquefazione del sangue. Esso avviene tre volte l’anno: precisamente la prima domenica di maggio (ricordo della traslazione dei resti del santo), il 19 settembre (festa del Santo Patrono di Napoli) e il 16 dicembre (Arresto dell’eruzione del Vesuvio del 1631). Durante la preghiera, i fedeli implorano a gran voce San Gennaro affinché faccia il miracolo; tal volta anche con espressioni colorite e offensive del tipo: “Faccia gialla facce ‘O Miracolo!”. È considerata una forma di buon auspicio per la città; in caso contrario se dovesse accadere che il sangue non si scioglie, si prevedono eventi drammatici. In passato, il miracolo non avvenne nel 1973, periodo in cui si diffuse l’epidemia del colera a Napoli e nel 1980 con il terremoto dell’Irpinia.

Tesoro di San Gennaro

L’ingresso del museo del Tesoro di San Gennaro è situato accanto al Duomo di Napoli. Considerato tra i più importanti della città, sono esposti oggetti preziosi donati al Santo nel corso del tempo: tra i più importanti troviamo la Mitra (copricapo vescovile) in cui sono incastonate 3694 pietre preziose e La collana di San Gennaro anche essa realizzata con l’aggiunta di gioielli. Costituito da oltre 20000 pezzi, il valore del tesoro è inestimabile e si presume valga più della Corona Inglese e di quello degli Zar di Russia.

Il 19 settembre è un evento anche in America, dove San Gennaro viene celebrato a New York, precisamente nel quartiere di Little Italy.    

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