Foto di Stefano Colasurdo

Non scendete in strada solo per lo Scudetto, fatevi sentire anche per l’omicidio di Giovanbattista, venite tutti al funerale“. Queste le parole, piene di rabbia, della madre del 24enne ucciso a piazza Municipio due sere fa durante la deposizione della corona di fiori di questa mattina alla presenza di Don Maurizio Patriciello, Francesco Emilio Borrelli ed il sindaco di Mugnano Luigi Sarnataro.

Rabbia contro la propria città che accetta tutto quello che accade ogni giorno. Violenze, aggressioni, abusi ed omicidi. Daniela Di Maggio si appella alle istituzioni, ai calciatori del Napoli e a tutti i concittadini. Li vuole tutti al funerale di Giògiò per dare una risposta pacifica ma forte a quanto accaduto. Daniela vuole giustizia per suo figlio, e per la città intera, perché come recitava uno dei bigliettini lasciati dagli amici di Giovanbattista Cutolo sul luogo dell’omicidio “Napoli tutta è in lutto“.

Omicidio Giovanbattista: continuano i momenti di solidarietà

Come successo durante la giornata di ieri con la protesta partita da piazza Bellini e terminata proprio in piazza Municipio, anche oggi la città si è mobilitata per Giovanbattista. LE istituzioni hanno apposto una corona di fiori e Don Patriciello ha recitato alcune preghiere. Fa rabbia però notare come, oltre ad istituzioni e stampa, i concittadini si siano dimenticati facilmente dell’accaduto. I napoletani in piazza oggi ne erano pochi. Così non va bene. Avrebbe dovuto esserci una nuova mobilitazione di massa.

Questo purtroppo è un segno del fatto che i napoletani sono, loro malgrado, abituati a ricevere notizie di questo genere, che rientra tutta nella normalità di una città folle senza regole. Se l’omicidio di Giovanbattista fosse avvenuto in una città più unita, oggi in strada ci sarebbero state molte più persone. Solo così si può dare una vera risposta e si può combattere la malavita. Quindi per il prossimo appuntamento, come detto dalla mamma di Giovanbattista Cutolo, dobbiamo esserci tutti, dal sindaco Gaetano Manfredi ai calciatori del Napoli, dai musicisti e colleghi di Giovanbattista ai ragazzi dei Quartieri Spagnoli. La presenza di questi ultimi sarebbe infatti fondamentale per mandare un bel messaggio. L’assassino è nato e cresciuto proprio tra i vicoli, quei vicoli che inevitabilmente ti imbarcano in cattive acque, eppure ci sono tanti giovani dei Quartieri Spagnoli che hanno fame, voglia di impegnarsi, di fare qualcosa di buono e di bello. Ed è qui che devono intervenire le istituzioni. Bisogna dare le giuste motivazioni a questi ragazzi, i giusti spazi e soprattutto non abbandonarli.

Foto di Stefano Colasurdo

“Si sono incontrate due Napoli. Una di queste deve cambiare”

Queste le parole di Francesco Emilio Borrelli: “Stiamo perdendo di vista i valori della vita. Troppi ragazzi sono uccisi per sbaglio. Chi cresce in un mondo di criminalità da 0 valore alla vita. La cosa peggiore è che non si rendono neanche conto. Ho saputo che quando l’assassino e la sua paranza, quando hanno visto il cadavere, si sono messi a ridere.” Sulle manifestazioni di solidarietà: “La coscienza civica del popolo deve cambiare, non bisogna scender e in strada solo per le partite del Napoli, mi accontenterei anche del 10% di quelle persone prodigarsi per il riscatto di una città, della nostra e della loro città. Si sono incontrate due Napoli, da una parte un musicista dell’Orchestra Scarlatti e dall’altra uno che a 13 anni ha già tentato di uccidere. Una delle due Napoli deve cambiare ed ovviamente deve cambiare la Napoli criminale.

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