In una relazione sentimentale vengono fuori parti di noi che, senza un vincolo intimo ed emozionale, non potremmo mai conoscere. Per gestire ed equilibrare le paure che emergono da questo vincolo, possiamo posizionarci sulle due facce opposte della stessa medaglia. Dove crediamo di sentirci sicuri. Questo però risulta inutile dato che è qualcosa di illusorio il credere che là fuori ci sia qualcosa che ti farà del male quando la vera fonte di dolore è dentro noi stessi.
La paura può essere espresso attraverso:
- Paura della perdita
- Il rifiuto
- Il tradimento
Relazione sentimentale: l’influenza dei caregiver
Sappiamo che il modo in cui abbiamo imparato sia a dare che ricevere amore, è stato nel nucleo del nostro legame, con i nostri caregiver. Nel nucleo possiamo esprimere l’amore e lo accettiamo da parte degli altri. Ma troviamo anche il timore di essere abbandonati, rifiutati, umiliati o traditi che possibilmente era lo stesso timore che avevamo di provare questo con i nostri genitori.
Adesso, da adulti poniamo di fronte ad un bivio. Optiamo per ripetere e rafforzare la forma di vincolarci assunta durante l’infanzia oppure scegliamo di reimparare e coltivare una maggiore apertura e vicinanza nei nostri legami? Quando facciamo diventare queste paure consapevoli stiamo aprendo la porta alla resilienza, al posto di continuare ad alimentare questo fatto illusorio in cui ogni tanto ci perdiamo.
Paura di essere assorbiti dalla coppia
Nel polo opposto, c’è la necessità di proteggersi eccessivamente, che porta alla chiusura e al vincolo evasivo. I bimbi, i cui genitori proteggevano o invadevano troppo, di solito diventano adulti temendo di perdere se stessi nei rapporti e vedere il suo spazio psicologico assorto dall’altro. Succede così che, coloro che lo hanno vissuto in questo modo oppure che sentivano il carico della responsabilità dei propri genitori o coprire le loro necessità affettive, hanno paura che il partner lo possa “assorbire” emozionalmente o sentirsi sotto controllo.
In maniera inconsapevole, la persone potrebbe autosabotarsi, provocando egli stesso una rottura, creando continuamente problemi. Così, conferma la sua credenza che si è instaurata tanti anni fa: “Non mi aprirò all’amore, l’amore è rifiutare me stesso” o ancora: “I rapporti non durano” e “Meglio essere single”.
Queste credenze in fondo danneggiano la persona, ma almeno, la fanno sentire “sicure”. A volte, può capitare che agiscano così per vendetta. “Non mi hanno mai rispettato o pensato a me in passato, ora non lo farò neanche io”. Sebbene questa credenza permette ci conservare un fragile senso di indipendenza, a volte nasconde le vere necessità delle persone.
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