Annibale Siconolfi, in arte Annibale 3D, è un’artista e architetto che caratterizza la propria arte con una modellazione 3D unica e complessa, sarà uno dei premiati alla terza edizione del Premio Miniera che si terrà il prossimo sabato 6 maggio presso la Fondazione Foqus ai Quartieri Spagnoli.
I soggetti della sua arte sono città e paesaggi futuristici. Ha sperimentato e studiato diverse tecniche 3D con l’obiettivo di dare vita alle sue visioni caratterizzate da infiniti scenari urbani, convivenza tra natura e tecnologia. Durante il suo percorso artistico ha avuto il piacere di partecipare a convegni tra cui Scali Urbani e OAR NOW! organizzato dall’Ordine degli Architetti di Roma. I suoi lavori sono stati esposti a Boston, Milano, Tokyo, Shenzhen, New York, Venezia, Abu Dhabi, Parigi. Le sue collaborazioni includono artisti e brand internazionali tra cui Warner Bros, Grimes, NVIDIA studio, Acer, Photoshop).
Premio Miniera, l’intervista ad Annibale 3D
Ciao Annibale, cosa ti ha spinto a fare ciò che fai ogni giorno?
“Background in architettura, passione per il disegno, passione per la musica elettronica e quindi è una conseguenza naturale. È una forma d’arte che mi permette di esprimere le mie visioni”.
Quale messaggio vuoi lanciare con le tue opere?
“Dal principio nessuno, più che altro mi piaceva l’estetica tipica dei film science fiction, cyber punk. Quando le immagini hanno iniziato a girare mi sono accorto che molte persone erano sensibili ai temi che trattavo, tipo le città sovrappopolate dove imperava l’inquinamento ambientale. Ho capito che potevo usare questi lavori per sensibilizzare le persone su questi temi, sovrappopolamento, inquinamento, surriscaldamento globale, consumismo sempre più crescente”.
Il tuo apporto nelle attività sociali?
“Mi piace dare una mano in aree in cui c’è bisogno di input, idee per cercare di dare input positivi a ragazzi che vivono in contesti meno fertili che potrebbero portarli a seguire stili di vita poco felici (innanzitutto per loro stessi)”.
Come avvicinarsi ai ragazzi “difficili” con il sociale?
“Questi temi vanno fatti capire ai ragazzi non dicendoglielo in maniera istituzionale o tipo lezione morale ma con atti pratici. Messaggi che portano alla convivenza pacifica e moralità, cose che in alcuni contesti di periferia sono lasciati a sé”.
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