Questa mattina ai Quartieri Spagnoli, e precisamente nella Parrocchiella, è stato coperto il murale dedicato a Ugo Russo, il giovane rimasto vittima a seguito di una rapina. Poche settimane fa è arrivata la sentenza ufficiale per la rimozione tra lo sdegno di molti quartierani.
A Largo Parrocchiella, la scorsa domenica erano presenti la famiglia del giovane e gli attivisti del Comitato verità e giustizia per ammirare un’ultima volta il murale dedicato a Ugo Russo. Queste le parole del padre, Vincenzo Russo: “Manterremo viva in ogni modo la memoria di mio figlio. A chi ci ha imposto di cancellare il murale vogliamo ribadire che si può censurare un’opera ma non la verità!”.
Rimosso murale di Ugo Russo: “Vogliamo giustizia”
Alle parole del padre di Ugo Russo, fanno eco quelle del portavoce del comitato: “L’incontro è stata anche l’occasione per darsi appuntamento giovedì alle 10.30 sotto al tribunale per la seconda udienza del processo per omicidio a carico del carabiniere. Ad ogni partecipante è stata data una copia del manifesto ‘Verità e Giustizia’ con la foto del murale per affiggerla in un diverso punto dei Quartieri Spagnoli e della città. Una delle iniziative messe in campo per tenere vivo nella memoria collettiva il principio che non esistono ‘vittime colpevoli’ e che tutte e tutti hanno diritto alla verità e alla giustizia, tanto più per un ragazzo di 15 anni”.
Ammissione di colpa
Nonostante la rimozione del murale dedicato a Ugo Russo, il Comitato, assieme alla famiglia del ragazzo, pretende chiarimenti sulla vicenda. Soprattutto giustizia. Il padre ha più volte ammesso lo sbaglio del figlio. Ma dichiara altresì che la morte è stata solo un cruento assassinio. Ugo aveva solo 15 anni ed una vita piena davanti a sé. Una vita che avrebbe potuto riscattare. Invece è stata stroncata. Si attendono ulteriori sviluppi.