Si spegne a 67 anni, nella notte tra l’11 e il 12 di agosto, Claudio Garella, il portiere del primo storico scudetto del Napoli. La morte è avvenuta in un ospedale di Torino per complicazioni cardiocircolatorie in seguito ad un intervento al cuore. Lutto per la Serie A che piange la scomparsa di un estremo difensore campione d’Italia per due volte: tra i pali dell’Hellas Verona nell’85 e del Napoli di Maradona nell’87. Per uno scherzo del destino, le compagini nelle quali “Garellik” ha scritto la storia del calcio, con le sue parate “con i piedi”, si affronteranno il 15 agosto in occasione della prima di campionato.
La parata “alla Garella”
Ancora oggi, quando un portiere intercetta la sfera in modo non convenzionale, e in particolare con le gambe, si dice “ha parato ‘alla Garella“. L’estremo difensore torinese era infatti famoso per la tendenza a parare con ogni parte del corpo, con uno stile poco ortodosso ma efficace. L’avvocato Agnelli diceva di lui: “Garella è il portiere più forte del mondo… senza mani però“
Il suo compagno di squadra ai tempi dello scudetto, un commosso Beppe Bruscolotti, ex “Pal e fierr” ha dichiarato: “Garella è stato un ottimo compagno di viaggio, col suo modo di fare e il suo particolare modo di parare è stato protagonista di quel Napoli, Carattere schivo, un po’ timido, grande atleta, uno degli artefici dello scudetto. Aveva vinto a Verona, e portava l’esperienza di quello scudetto. Speravamo che ci avrebbe portato fortuna. E così fu.“