L’Italia sta affrontando una nuova crisi di governo, in tale contesto il presidente Mario Draghi, dopo le dimissioni presentate al presidente Mattarella, successivamente respinte, è chiamato al voto di fiducia. Da domani, prima al Senato e poi alla Camera si decideranno le sorti del suo governo. Il premier, dopo la crisi aperta da Giuseppe Conte, ha il compito di trovare una maggioranza all’interno del parlamento senza il M5s.
Crisi governo Draghi: l’alternativa è andare al voto
Le forze politiche come Lega e Fratelli D’Italia spingono per l’elezioni anticipate; i sondaggi vedono in testa il partito di Giorgia Meloni con il 23,8% delle preferenze. Anche il partito di Berlusconi è favorevole: “Siamo per un Draghi bis senza i grillini oppure si va al voto”. Con questo scenario l’Italia si presenta in uno dei periodi più complicati della sua storia, dove la realtà è ben più grave di quella che ci viene descritta.
Il segretario del Pd Enrico Letta fa un appello ai pentastellati affinché siano responsabili nei confronti del paese: “Non possiamo perdere l’occasione del Pnrr, Draghi rappresenta una credibilità per tutti”. Ma la scissione del Movimento 5 stelle e la rottura con Luigi Di Maio ha causato un terremoto che non lascia ben sperare.
Il leader Beppe Grillo è chiamato a risollevare le sorti di una forza politica che sta pagando gli errori del passato. Un movimento inizialmente nato come forma di protesta che si è trasformato nel partito del “governo con tutti” tradendo i suoi stessi ideali. Il più ottimista resta Matteo Renzi che nonostante tutto, si auspica una soluzione dove prevarrà il buon senso con il voto a favore per un Draghi bis.
Fino ad oggi, l’ex governatore della Banca Centrale Europea era considerato da tutti il salvatore della patria. Dopo questi mesi trascorsi al comando, anche lui stesso ha delle perplessità, visto che tra i suoi obiettivi personali c’era una presidenza come Capo dello Stato che alla fine non si è concretizzata.