La pizza rientra nella tradizione culinaria e anche culturale di Napoli ma Flavio Briatore, proprietario del Crazy Pizza, ha voluto mettere carne a cuocere con la differenza di prezzo tra il suo locale e quelli napoletani. Una pizza dall’imprenditore può arrivare a costare anche 15 o 20 euro mentre ben conosciamo i costi della pietanza nella nostra città.
Briatore ha quindi giustificato i suoi prezzi per le spese dovute ai fornitori e alle materie prime, costi che ovviamente coinvolgono anche le pizzerie napoletane. Secondo l’ex marito della Gregoraci però la qualità dei prodotti napoletani deve essere davvero scarsa per vendere la pizza a 4 o 5 euro. Forse il caro Flavio non tiene in considerazione che la pizza è il piatto del popolo, un piatto povero e che non ha bisogno di grandi spese.
Briatore e la pizza, connubio senza senso
Caro Briatore, il napoletano medio sicuramente non mette il naso nei tuoi affari. Sei un imprenditore geniale e hai avuto, e continui ad avere un grande successo. Per favore però, non mettere le tue scempiaggine chiccose nei nostri affari. La pizza è un nostro patrimonio e tu non puoi capire cosa significhi per noi.
Queste le parole del magnate: “Ci sono delle controversie sui media su Crazy Pizza. Noi siamo partiti da un ragionamento molto semplice, dobbiamo mettere i migliori ingredienti possibili, inimmaginabili sul mercato. Il prezzo al pubblico se fate un giro nei supermercati del pata negra è sui 60 euro al chilo, il san daniele 35 al chilo, il gran biscotto 35, la mozzarella di bufala 15 euro al chilo. Crazy Pizza non ha lievito e non fermata a differenza di questi miei amici pizzaioli che dicono che la nostra pizza è troppo sottile, loro ti danno una mattonata di pizza con un laghetto di pomodoro al centro. Questi signori che vendono una pizza a 4-5 euro come pubblicizzano, cosa mettono in queste pizze? Presupposto come tutti devi pagare i fornitori, l’Iva sui fornitori, c’è lo scontrino al cliente, devi pagare gli stipendi, gli affitti, gli ammortamenti, le tasse, il gas, la luce”.
“Noi vogliamo la qualità”
O vendi 50mila pizze al giorno o c’è qualcosa che mi sfugge perché è impossibile… Il ragionamento normale è che noi diamo un prodotto di altissima qualità ai nostri clienti, che sono migliaia nel mondo, siamo sempre overbooking. Noi vogliamo la qualità, abbiamo locali che non sono pizzeria, abbiamo anche vini importanti, c’è una scelta. La cosa che mi dà fastidio è che in Italia, quando hai successo, trovi sempre questa rabbia, non pensano che più successo hai più contributi e tasse pagano”.
Caro Briatore, mi lasci dissentire ancora una volta il suo discorso. Parlare di qualità della pizza con i pizzaioli napoletani è una partita persa. La pizza è di Napoli, nata qui. La pizza è Napoli e se gente da tutto il mondo viene in città solo per assaggiarla non sarà mica un caso, non trovi?
“Io sono un genio, voi no”
Briatore ha poi proseguito, nel video social riferito solo alla pizza: “L’Italia è un paese rancoroso, pieno di invidiosi, geloso. Abbiamo aperto un altro locale e stiamo facendo una media di mille clienti al giorno, abbiamo 15o richieste di aprire Crazy Pizza del mondo. Voglio vedere quelli che le vendono a 4 euro che fine fanno, io sono un genio e voi non lo siete“.
La risposta di Borrelli alle dichiarazioni di Briatore sulla pizza
“Sulla pizza napoletana non accettiamo lezioni da chi non ha nessun titolo per farne. Ancora una volta Flavio Briatore interviene a sproposito non sapendo minimamente di cosa parla. La pizza, riconosciuta dall’UE con marchio STG (Specialità Tradizionale Garantita), inserita dal 2017 nella lista Unesco dei patrimoni mondiali dell’umanità per la tradizione del pizzaiolo napoletano, è tipicamente un piatto povero e popolare, non di certo appannaggio per cafoni arricchiti.
La tradizione secolare e la cultura che accompagna questo straordinario piatto di certo non può essere insolentita da un parvenu della ristorazione per ricchi. Briatore farebbe bene a venire a lezione dai pizzaioli napoletani dai quali potrebbe apprendere tanti segreti per una buona pizza realizzata con prodotti di qualità e alla portata di tutti. Faccia liberamente i suoi affari senza dare lezioni a chi rappresenta la storia e il successo di questo prodotto”. Queste le parole del Consigliere Regionale Francesco Emilio Borrelli a cui tutti i napoletani si associano.