Nelle ultime settimana il mondo sta conoscendo una nuova malattia, il vaiolo delle scimmie. Dopo l’esperienza vissuta, e che tutt’ora persiste, della pandemia causata dal Covid-19 l’allarme è alle stelle. Bisogna evitare a tutti i costi che si ripeta una diffusione imponente del contagio proprio come ha evidenziato il Direttore Sanitario del Galeazzi, Fabrizio Pregliasco.
Queste le parole del medico intervistato in esclusiva da Fanpage: “Potremo arrivare ad avere migliaia di casi ma se ci pre-occupiamo di questo fenomeno in tempo potremmo riuscire a contenerli. Io dico che questa è una situazione da pre-occuparci, cioè è un qualcosa di anomalo che per fortuna al momento non ha una enorme dimensione epidemiologica ma va affrontato nel modo più anticipato possibile. Come abbiamo visto essere necessario anche col Covid, seppur abbiamo elementi ad oggi che ci dicono che questa malattia non ha quella contagiosità e diffusività che ha Sars-Cov-2.“
Vaiolo delle scimmie: “Fermare il focolaio”
Pregliasco ha poi proseguito sul vaiolo delle scimmie: “Credo che valga la pena parlarne ai cittadini in una ottica non allarmistica ma di inquadramento del problema per tenere sotto controllo i casi sintomatici e fermare il focolaio il più possibile. Io poi sono convinto che come l’epatite acuta nei bambini, di cui si è parlato molto nelle scorse settimane, questa situazione nasca da una interlocuzione più attiva delle istituzioni”.
Sulla volontà del presidente Biden di un vaccino per fermare il contagio: “No, in questo momento dobbiamo agire con l’epidemiologia e con l’individuazione dei contagi. Chi è più vecchio del 1977 ed è già vaccinato contro il vaiolo umano ha già una certa protezione. Ci sono al momento sono due vaccini, uno già registrato dall’Fda ma immaginiamolo come scenario. Io spero che arriveremo solo a qualche migliaio di casi e poi dovremo riuscire a contenerli. Si tratta di capire anche se questo virus mantiene le caratteristiche che conoscevamo già e cioè che si contagiano solo i soggetti sintomatici, non come il Covid. Credo che sia un allarme che va a spegnersi, dipende dalla responsabilità dei cittadini colpiti”.