Napoli – La manifestazione, partita da piazza Dante in direzione Largo Berlinguer, per la Giornata Mondiale contro l’omotransfobia, non ha avuto il successo sperato. Il corteo contava poche manciate di persone e non ha sortito nessun effetto. Un vero e proprio flop che dimostra ancora una volta quanta poca voglia di combattere ci sia in questo paese.
Il termine combattere è proprio la chiave di questo discorso. Solo pochi mesi fa infatti il governo italiano non ha approvato la legge DDL Zan e per questo ci si aspettava una presenza più massiccia da parte dei manifestanti. Così non è stato. La Giornata Mondiale dell’omotransfobia è trascorsa nell’anonimato.
Giornata Mondiale dell’omotransfobia: un flop preannunciato
Come spesso accade, manifestazioni e cortei sono organizzati via social per coinvolgere più persone possibile. Un mezzo sicuramente fondamentale per pubblicizzare un evento che sostituisce il buon vecchio passaparola. In questo caso però l’effetto non è stato quello desiderato, su molti gruppi social tra i quali “I’m Gay-Trans, Any problem?”, uno dei più attivi in Campania, non ha riscosso alcun successo. I membri del gruppo sono poco meno di 8 mila e di questi solo una decina avevano accettato l’invito all’evento di quest’oggi a piazza Dante.
L’incontro è dunque iniziato alle ore 16 con partenza prevista alle 17 in direzione Largo Berlinguer. Il poco seguito però ha costretto gli organizzatori a spostare di ulteriore mezz’ora la parata che è così iniziata solo alle 17:30. Da lì, una cinquantina di persone hanno intrapreso questo breve tratto scortati addirittura da una camionetta della polizia.
L’Italia si lamenta ma non lotta
I napoletani così come gran parte degli italiani, piace lamentarsi. “Il governo ha sbagliato”, “Il sindaco doveva agire in tal modo”, “La colpa è di Tizio e Caio”. Queste sono le frasi con cui abbiamo a che fare in ogni circostanza ma la verità è che la colpa è nostra. La colpa è nostra perché per cambiare le cose c’è bisogno di combattere e a combattere devono essere i cittadini.
Si preferisce stare a casa a scrivere che le cose non vanno bene sui social mentre 50 persone sono in strada per te. Tanto di cappello a coloro che oggi si sono riversati in piazza ma ciò che hanno fatto non arriva neanche lontanamente alla sufficienza. Sveglia Napoli. Sveglia Italia.