Napoli – Giuseppe ha avanzato una richiesta molto speciale, ai suoi amici, per il suo trentesimo compleanno, ricevere in regalo giocattoli per bambini da donare al reparto di oncologia pediatrica del Vecchio Policlinico. Il gesto è stato molto apprezzato dagli altri ragazzi che hanno offerto al festeggiato ben tre sacchi pieni zeppi di giochi e divertimenti.

I bambini del reparto di oncologia pediatrica ogni giorno devono affrontare delle sfide davvero molto ardue e le persone come Giuseppe possono rappresentare dei veri e propri angeli custodi. Grazie alle loro donazioni infatti i piccoli pazienti hanno modo di trascorrere delle ore in ospedale senza pensare al perché si trovino lì. Inoltre questi giocattoli destinati ai bambini si trasformano in energia positiva che può e deve essere utilizzata per fronteggiare al meglio i loro problemi.

Solitamente Giuseppe non ama mostrare questo lato di sé perché crede che quando si fa del bene non vada spifferato ai quattro venti. Questa volta però ha cambiato idea perché vuole fungere da esempio per gli altri.

L’intervista a Giuseppe Miccio

Ciao Giuseppe, come nasce quest’idea di regalare giocattoli e divertimento ai bambini del reparto di oncologia?
“Circa 4 o 5 anni fa, quindi prima del Covid, nei periodi festivi portavo cibo ai clochard presso la Chiesa del Carmine. Una tradizione cominciata da mio nonno e che voglio portare avanti per aiutare il prossimo. Da qui è nata l’idea di sostenere non solo queste persone ma di ampliare il raggio di azione anche ai bambini che ne hanno più bisogno. Quando posso regalo dei giocattoli ai piccini ma non è semplice farlo da solo perché ci sono, fortunatamente, tante Onlus che si occupano di questo. Farlo in maniera privata quindi può, a volte, sembrare inopportuno.

Tre anni fa però, ebbi la fortuna di incontrare un primario di nome Ciro, mi disse che se volevo portare avanti questa iniziativa potevo farlo con il Vecchio Policlinico di via Costantinopoli al reparto di pediatria oncologica. Lì nel reparto di oncologia i giocattoli sono fondamentali per questi bambini che si affezionano e poi li portano a casa, a differenze degli altri ospedali dove i giocattoli sono a disposizione di tutti i piccoli pazienti ma che poi restano in reparto.”

Raccontaci dell’idea di farti regalare questi giocattoli per il tuo compleanno.
“I ragazzi si sono superati. All’inizio titubavano perché sembrava strano non ricevere regali per me a quello che apparentemente sembra un compleanno importante, quello dei 30 anni. I miei amici però hanno capito quanto ci tenessi e si sono regolati di conseguenza. Si è sparsa la voce di questo mio desiderio e hanno formato delle squadre. Si sono organizzati per regalarmi di tutto e di più.”

Quando consegnerai i giocattoli?
“Domenica mattina li porterò lì al Vecchio Policlinico. Di solito nessuno sa niente ma questa volta ho approfittato del mio compleanno per dare l’esempio. Qualcuno potrebbe seguire a ruota e questo è un tema a cui tengo talmente tanto.”

Hai la possibilità di giocare con i bambini?
“In passato li ho visti due volte, ma era nel periodo pre covid. Era un bel momento perché c’erano anche le loro famiglie ed avevo la fortuna di giocarci insieme per un paio d’ore. Oggi non penso sia possibile per le normative covid. La questione di sicurezza è veramente primaria e bisogna rispettare queste decisioni. Credo di lasciare tutto alla caposala.”

Vuoi lasciare un messaggio a chi, come te, vuole attivarsi nella solidarietà?
“Io dico sempre più ne siamo meglio è. A volte le persone non possono mantenere sempre questa situazione ed effettuare questo tipo di donazioni e quindi è importante anche avere un ricambio. Io posso farlo quando ne ho la possibilità e per questo ho deciso di dirlo anche ai miei amici perché magari in questo modo quando io non posso, ci sarà qualcun altro che mi sostituirà in modo tale da rendere sempre felici questi bambini. Ci tengo poi a dire che quando aprono un regalino il tuo cuore si apre e si riempie una gioia immensa. Una sensazione stupenda. Loro vogliono solo il bene e non pretendono nulla, stargli vicino è una grande esperienza e quello che ti danno è stupendo.”

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