Durante la seconda serata del Festival di Sanremo uno degli ospiti d’eccezione è stato il noto comico Checco Zalone. Momenti di ilarità e leggerezza sono stati però contrapposti anche a moment di attacchi al mondo transgender. Il famoso personaggio pugliese ha infatti portato molti attacchi alle persone trans e neanche troppo velatamente. La cosa più grave però non sono state solo le sue parole ma gli applausi del pubblico alle sue insulse battute. Aspetto, questo, che lascia sottintendere il livello medio della cultura italiana.

Eppure Checco Zalone sapeva bene a cosa andava incontro. Il Festival di Sanremo è uno degli eventi più seguiti di tutta la televisione italiana e per questo motivo ha sempre rifiutato di presentarsi sul Teatro dell’Ariston, per paura di essere sottoposto a critiche e giudizi come infatti è avvenuto dopo la serata di ieri. Nel 2019 infatti dichiarò che: “Non sarò al Festival di Sanremo. Io superospite? Sono balle. Non ho il coraggio di andare all’Ariston, è un palco difficilissimo”.

Le critiche sono state mosse in particolar modo sulla sua favola di Oreste, uomo diventato donna e datasi alla prostituzione. Da lì una serie di battute a raffiche in pieno stile Zalone sul mondo trans che ha lasciato diversi strascichi. Tra chi ha criticato fortemente il cantante/attore c’è anche l’ex parlamentare Vladimir Luxuria. Questo il suo commento su twitter: “Perché parlare di trans sempre abbinandole alla prostituzione? Va benissimo la critica all’ipocrisia dei falsi moralisti ma si può fare di meglio evitando le solite battute sugli attributi sessuali (rima con “azzo”) e il numero di scarpe (48). Meglio ridere che deridere”.

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