L’Istat ha rilevato un netto miglioramento del tasso di occupazione in tutto il paese attestandosi sul 59%. Si tratta del primo vero miglioramento da quando si è scatenata la pandemia. Ciò comunque non basta agli italiani che lavorano meno del periodo pre covid. Ad inizio del 2019 infatti il tasso di occupazione si attestava intorno al 59,2%.

La catastrofe del covid ha colpito tantissime persone e categorie di lavoratori, senza considerare il macello che si è venuto a costituire con la trappola del Green Pass. Tante sono state le piccole imprese commerciali a chiudere in questi ultimi due anni e i lavori a tempo indeterminati persi mentre sono aumentati i cosiddetti lavori da studenti.

Comunque sia a dicembre 2021, rispetto al mese precedente, si registra una sostanziale stabilità degli occupati, mentre nel confronto con dicembre 2020 il numero risulta superiore del 2,4%, pari +540mila unità, trainato soprattutto dai dipendenti a termine (+434mila, +16,4%). Il tasso di disoccupazione a dicembre 2021 scende in Italia al 9,0% nel complesso (-0,1 punti) e al 26,8% tra i giovani 15-24 anni (-0,7 punti), rispetto al mese precedente .Lo rileva l’Istat diffondendo i dati provvisori su occupati e disoccupati. La diminuzione del numero di persone in cerca di lavoro (-1,3%, pari a -29mila unità rispetto a novembre) si osserva tra le donne e per tutte le classi d’età, con l’unica eccezione dei 35-49enni. Rispetto a dicembre 2020 il numero di persone in cerca di lavoro registra un calo del 7,6%, pari a -184mila unità. 

A dicembre 2021 aumentano gli occupati tra le donne e l’occupazione femminile sale al 50,5%: il rialzo è di 54mila occupate (+0,6%) rispetto a novembre e di 377mila (+4,1%) rispetto a dicembre 2020. Dai dati Istat emerge, invece, un calo per gli uomini di 52mila occupati (-0,4%) su base mensile ed un aumento di 163mila (+1,3%) su base annua. Le donne occupate sono 9 milioni 650mila le donne, gli uomini 13,1 milioni. Il tasso di occupazione, sul mese, tra le donne aumenta di 0,3 punti, tra gli uomini cala di 0,3; su base annua, invece, aumenta per entrambi i generi: di 1,2 punti al 67,6% per gli uomini e di 2,5 al 50,5% per le donne.

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