Il prossimo week end tornerà a Napoli la Notte della Tammorra, giunta ormai alla sua 22esima edizione. Venerdì 6 e sabato 7 settembre, saranno dedicate due serate all’insegna della cultura e della tradizione del Sud Italia.
Il progetto è stato promosso e finanziato dal Comune di Napoli per “Napoli Città della Musica” e organizzato dall’associazione Santa Chiara Orchestra con la direzione artistica del musicista e compositore Carlo Faiello. Per la 22° edizione, intitolata “Metropolis Folk”. L’evento vedrà confluire in piazza Mercato decine di musicisti, danzatrici, interpreti e cantanti. Due serate da vivere a pieni polmoni, quelle di venerdì 6 e sabato 7 settembre, che assumono il ruolo di zenit nella ricerca sulle tradizioni.
La Notte della Tammorra: il programma
- Venerdì 6 settembre dalle 21
– Proiezione del video di “Tammurriata nera” nel cinquantennale della storica versione del maestro Roberto De Simone (1974) eseguita dalla Nuova Compagnia di Canto Popolare.
– Paese Mio (Bello Gianni Lamagna, Lello Giulivo, Anna Spagnulo e Patrizia Spinosi) – omaggio a Viviani.
– Biagio De Prisco – Canto a ffigliola e Tammurriata a Mamma Bruna con omaggio alla Madonna del Carmine, il cui Santuario si trova a due passi dal luogo del festival.
– Ars Nova Napoli – Il sestetto napoletano ondeggia dalle pizziche pugliesi alle serenate siciliane, dai classici napoletani alle tarantelle calabresi fino a affacciarsi oltre i propri confini.
– Bagarjia Orkestar – Il gruppo ricrea il clima liberatorio delle feste balcaniche, senza trascurare le radici napoletane.
– Il canto libero delle giovani donne: con Simona Boo, Irene Scarpato, Denise Di Maria, Lavinia Mancusi in un omaggio a Giovanna Marini e a Rosa Balistreri.
– Ensemble Notte della Tammorra: omaggio a Concetta Barra.
– Monica Sarnelli | Antonio Onorato: “Tammurriata nera”.
Seconda serata:
- Sabato 7 settembre dalle 21
– Proiezione del video di “Tammurriata Nera” nel cinquantennale della storica versione del maestro Roberto De Simone (1974) eseguita dalla Nuova Compagnia di Canto Popolare.
– Antonio Esposito detto Tonino ‘o stocco: voci e tamburi vesuviani.
– Massimo Ferrara e Maurilio Taiani dei Discede / voci e tamburi della costiera amalfitana, ispirati al culto della Madonna Avvocata di Maiori.
– Apertura con “Canto a ffigliola” e “Tammurriata a Mamma Bruna”, omaggio alla Madonna del Carmine. Tammurriata dei Monti Lattari (da Gragnano, Pimonte, Lettere) di Raffaele Inserra e Gianfranco Ricco detto Antichità.
– Enzo Avitabile e i Bottari di Portico. Da mezzanotte fino a chiusura il dj set Tammurriata Remix a cura di Antonio Faiello.
– Nei due giorni si susseguiranno performance in piazza con la Pegaonda Orchestra e le Percussioni
Antirazziste e con la La Barca di Teseo, gruppo coreografico di danze popolari.
Eventi pre Notte della Tammorra
Laboratori di danza e di Tammorra > 2, 3, 4, 5, 6, 7 settembre, dalle 17 alle 19. Iscrizione e partecipazione gratuita. Chiesa di Santa Croce e Purgatorio al Mercato in piazza Mercato a Napoli.
Laboratorio di danza popolare “Vorrei vederti danzare” e Laboratorio di tammorra e ritmi popolari “A tamburo battente”. A cura dell’associazione Echi del Mediterraneo, con Maria Grazia Altieri.
Aspettando la Notte della Tammorra, Frasca scettici in concerto: mercoledì 4 settembre ore 21.
Aspettando la Notte della Tammorra, Il Pentamerone – Popolo vascio in concerto: giovedì 5 settembre ore 21.
Un po` di storia
Concepita con lo scopo di valorizzare e riscoprire la musica, la danza e i canti tradizionali campani attraverso la loro rappresentazione e la contaminazione con generi musicali diversi, la Notte della Tammorra è un festival di musica e cultura popolare ideato dal compositore e musicologo napoletano Carlo Faiello. La manifestazione ha le sue origini nell’antica festa ‘a Notte de’ Tammorre tenuta per secoli a Comiziano, nei pressi di Nola, durante la festività dell’Epifania. Carlo Faiello ne ha riscoperto e riportato alla luce i remoti codici espressivi a fine anni ’90, quand’erano oramai rimossi dalla memoria collettiva e via via ha ideato un evento in cui danza, rito, usanze popolari, musica e spettacolo trovano connessione fino a plasmarsi in un’unica performance creativa in cui artisti di fama nazionale si esibiscono insieme a vecchi e storici esponenti della scena popolare.
Sul palco si genera e esplode la convivenza tra musicisti professionisti, esperti cantatori, giovani suonatori di tamburi, virtuosi danzatori e ballerine. La tradizione muta così le sue forme e resta però vivissima. E si conferma una delle principali matrici – arcaica e contemporanea – di Napoli e del suo popolo. A prescindere da nostalgie e oleografie.