Sforamenti, quasi certamente, dovute alle ultime piogge, hanno portato al divieto di balneazione presso il mare di Napoli in ben 4 punti, da Pietrarsa fino a Posillipo. A sancire il divieto di balneazione è stato l’ARPAC a cui è seguita naturalmente l’ordinanza sindacale firmata dal primo cittadino Gaetano Manfredi.
Piove sul bagnato per gli amanti del mare. La situazione a Napoli relativa alle spiagge è molto grave. Il centro città dispone di poche spiagge e quasi tutte private. Quelle invece pubbliche hanno limitazioni di accesso (clicca qui per saperne di più). Andare in spiaggia a Napoli è diventato quindi un vero e proprio problema ed è assurdo dato che si parla di una città di mare.
Le spiagge con restrizioni
Il divieto di balneazione disposto dall’ARPAC comprende 4 punti della città di Napoli. La prima è la zona di Pietrarsa, in prossimità di Portici; la seconda invece è via Partenope, contigua alla terza e cioè Lungomare Caracciolo. Infine la zona di Posillipo, nello specifico nei pressi di Palazzo Donn’Anna.
In queste zone, il campione di acqua prelevato è risultato sfavorevole e pertanto la balneazione è stata temporaneamente vietata.
Divieto di balneazione Napoli: l’ordinanza
Le aree interdette a balneazione saranno appositamente segnalate con regolare indicazioni affisse in prossimità delle spiagge. La disposizione del divieto si intende effettiva fino al prossimo controllo ARPAC.
L’ordinanza sindacale del Comune sul divieto di balneazione nel mare di Napoli: “Ritenuto, pertanto, necessario, a tutela della salute dei cittadini, ai sensi dell’art. 10 del D.lgs 118/2008, di dover procedere con urgenza al divieto temporaneo di balneazione nelle aree marino costiere,per il punto identificato con codice IT015063049010 denominato “Donn’Anna” per il punto identificato con codice IT015063049011 denominato “Lungomare Caracciolo” per il punto identificato con codice IT015063049014 denominato “Pietrarsa” per il punto identificato con codice IT015063049015 denominato “Via Partenope”. Fino a nuova diversa comunicazione ARPAC.”