
La Croce di Cariati è tornata là dove ha sempre appartenuto: nel cuore dei Quartieri Spagnoli. Non è solo un pezzo di storia sacra, è un simbolo di protezione, memoria e riscatto. E il suo ritorno, dopo il crollo del 2023 causato da una tempesta di vento, non è passato inosservato. Ogni pietra, ogni vite, ogni pennellata sul legno consumato racconta una storia di fede e rinascita.
Croce di Cariati restaurata da chi combatte per riprendersi la vita
A riportarla in vita sono stati ragazzi che ogni giorno lottano per tenersi stretto un futuro. Giovani dell’area penale campana, detenuti in misura alternativa, utenti delle ASL e dei Servizi sociali. Con mani segnate dalla fatica e dalla speranza, hanno grattato via marcescenza e vecchie vernici, riportando alla luce l’anima lignea del 1836. Nessuna ditta esterna, nessun restauro da copertina: qui a lavorare sono stati gli Scugnizzi a Vela, abituati a restaurare barche e ora chiamati a restaurare memoria.
Un lavoro di comunità, tra fede, cultura e umanità
Il crocifisso è tornato nella Chiesa di Santa Maria del Carmine alla Concordia. Venerdì 18 aprile sarà di nuovo sul basamento dove tutto ebbe inizio. Alla cerimonia, autorità civili, giudiziarie e religiose, ma soprattutto chi ogni giorno costruisce alternative per chi ha perso la strada. Il gesto ha un valore che va oltre il sacro: è un segno per un quartiere che non si arrende. La spiritualità si intreccia con il sociale e con un messaggio potente: la Croce di Cariati è di tutti, perché fatta da tutti.
Gli Scugnizzi a Vela, un cantiere di riscatto
Da quasi vent’anni, Scugnizzi a Vela costruisce futuro. Il laboratorio “I mestieri del mare”, ospitato dalla Marina Militare, forma e reinserisce giovani in difficoltà nel tessuto produttivo del porto di Napoli. Stavolta però non si è trattato solo di lavoro: è stato un patto di cuore. Il crocifisso dei Quartieri Spagnoli è tornato tra la gente grazie a un equipaggio fatto di cristiani, musulmani, educatori, tecnici e giovani in cerca di una seconda possibilità. Nessuna differenza, solo mani unite sotto lo stesso legno sacro.