Ai Quartieri Spagnoli lo scorso venerdì sono stati affissi ai balconi degli striscioni in memoria di Ugo Russo che avrebbe compiuto 20 anni proprio il 10 aprile. Il 15enne rimasto ucciso dopo quel famoso tentativo di rapina per mano di un carabiniere il 1 marzo del 2020. Avrebbe avuto tutto il tempo di tornare sulla retta via e prendere in mano la sua vita. Tutto questo gli è stato negato.

La famiglia resta in attesa quindi della nuova udienza che si terrà il prossimo 7 maggio. Intanto si fa sentire però il supporto di tutti i quartierani che hanno esposto, con decine e decine di lenzuola, gli omaggi al giovane Ugo Russo.

Ugo Russo: il processo

Per quanto riguarda invece il processo, tutto lascia presagire, almeno si spera, che il carabiniere sarà condannato con una pena pesante. Secondo la procura infatti il proiettile sarebbe stato sparato mentre il giovane era in fuga e di spalle e lo avrebbe colpito alla nuca. iIl militare è quindi sotto processo con il pesante capo di imputazione di omicidio volontario aggravato.

Familiari e più in generale, i Quartieri Spagnoli, chiedono verità e giustizia. Sin dal primo momento infatti i residente dei nostri vicoli si sono schierati a supporto della famiglia Russo istituendo anche un Comitato di Verità e Giustizia. Un Comitato che non giustifica le azioni imperfette del giovane Ugo Russo. Come sostiene anche il padre, aveva tutto il tempo davanti per rimediare a quegli errori.

L’assenza dello Stato

Il proiettile sarebbe stato sparato mentre il giovane era in fuga e di spalle e lo avrebbe colpito alla nuca. Una dinamica che si inserisce in un contesto già segnato da fragilità sociali, tensioni e assenza di opportunità. Nei Quartieri Spagnoli, lo Stato ha spesso lasciato spazio al degrado e all’abbandono, mancando nell’educazione, nella prevenzione e nella giustizia. Un’assenza che pesa, ancora oggi, sul destino di tanti ragazzi.

About The Author

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *