I Quartieri Spagnoli si ribellano alle riprese della nuova serie tratta dal romanzo di Roberto SavianoGomorra – Le origini“. La nuova produzione sarà un prequel delle vicissitudini della famiglia Savastano e non solo.

Tra i vicoli però, proprio negli ultimi giorni, sono stati esposti degli striscioni che allontanano dai Quartieri Spagnoli le riprese dell’opera tratta dal libro di Saviano. Si legge: “Speculative riprese, imperdonabili offese“. Ed ancora: “Ciak si gira, Napoli di mira”.

Quartieri Spagnoli protestano contro Saviano: “Città sfruttata”

A far scattare la denuncia sociale è stato Gennaro De Crescenzo, presidente dell’Associazione Culturale Neoborbonica. Queste le sue parole sui social: “Ancora una volta la nostra città viene sfruttata come set per una narrazione che continua a danneggiarne l’immagine, alimentando stereotipi pericolosi e restituendo al mondo una visione distorta della realtà napoletana. Da anni denunciamo come cinema e televisione abbiano contribuito a creare e diffondere un’idea sbagliata di Napoli, trasformandola in un simbolo di criminalità e degrado. Questa narrazione, oltre a essere offensiva per la nostra storia e per chi ogni giorno lavora onestamente, ha conseguenze reali: allontana investitori, danneggia il turismo e soprattutto rischia di condizionare intere generazioni, spingendo i più giovani a identificarsi con modelli sbagliati”.

Le comparsate dei minorenni nell’occhio del ciclone

Lo stesso De Crescenzo è intervenuto sulle numerose comparse di giovanissimi ragazzi di età compresa tra i 14 ed i 17 anni.  “Si continua a insistere su un immaginario che avvicina i giovanissimi a un mondo che non dovrebbe appartenere loro. Napoli non è questo”

L’intervento di Catello Maresca

Sulla questione è intervenuto poi il magistrato Catello Maresca. L’ex candidato sindaco di Napoli si è esposto schierandosi al fianco dei quartierani e dei napoletani. Queste le sue parole: “I Quartieri Spagnoli si sono ribellati alla schifezza del racconto di ‘Gomorra’. Noi da tempo sosteniamo che queste fiction, questi racconti, questa narrazione distorta di Napoli fa solo male. Non solo non aiuta ad uscire dalla criminalità – molti ragazzini vedono dei modelli – ma danneggia tutta la città.”

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