Proseguono le indagini sulla morte di Chiara Jaconis, la turista padovana deceduta a metà settembre ai Quartieri Spagnoli. La giovane di 30 anni originaria di Padova ma residente a Parigi, era a Napoli per una visita di piacere insieme al fidanzato.
Le indagini sulla morte di Chiara Jaconis
Sarebbe caduta dalle mani di un bambino la statua di onice nero che ha colpito Chiara. In seguito alle indagini risultavano esserci due indagati. Una coppia con due figli di cui uno – secondo gli inquirenti – avrebbe fatto cadere la statuetta dal terzo piano, ferendo mortalmente Chiara Jaconis. Gli agenti di polizia avevano notificato gli avvisi di garanzia ai genitori del piccolo che avrebbe fatto scivolare la statua dal balcone dell’appartamento in via Santa Teresella, ai Quartieri Spagnoli. L’ipotesi di reato era omicidio colposo, ma il minore eventualmente non sarebbe imputabile.
I soggetti indagati avevano anche dichiarato di non riconoscere la statua che ha ferito mortalmente la ragazza. La coppia indagata, due professionisti senza alcun precedente, ha negato che l’oggetto precipitato è di loro proprietà. Si è anche appreso che già in altre occasioni erano balzati giù, dall’abitazione coinvolta nella vicenda, vari oggetti che però non avevano mai determinato gravi conseguenze.
Verso la chiusura delle indagini
Oggi, a tre mesi dall’evento, la Procura di Napoli sta approfondendo le analisi balistiche e cinematiche in vista di una possibile chiusura delle indagini. Coordinata dai pm Ciro Capasso, Raffaele Barela e Vincenzo Piscitelli, l’inchiesta si concentra sull’ipotesi di omicidio colposo. È stato ricostruito in 3D l’oggetto coinvolto, una statuina antropomorfa con segni tribali, per determinarne la provenienza. Le testimonianze di vicini e soccorritori non hanno fornito elementi decisivi, mentre l’oggetto non è stato riconosciuto dagli inquilini dell’edificio interessato.
Tra i sospettati, due coniugi che negano ogni coinvolgimento. Secondo la ricostruzione, la statuina sarebbe rimbalzata su un balcone sottostante prima di colpire la vittima, circostanza che escluderebbe le responsabilità degli inquilini dei piani bassi.