Verrà proiettato in una scuola dei Quartieri Spagnoli il film “Il treno dei bambini”come una strategia contro la dispersione scolastica. Un’ opera cinematografica che riporta un periodo storico in cui l’Italia dimostrava un’incredibile capacità di unirsi per il bene comune, dalla Sicilia fino alle Dolomiti.
La regista Cristina Comencini, intervenendo dopo una proiezione del film presso la scuola Baracca nei Quartieri Spagnoli, ha sottolineato quanto questo messaggio sia rilevante anche oggi. «L’Italia del dopoguerra ha saputo compiere un gesto straordinario per i bambini. Dobbiamo ricordare quell’esempio di solidarietà e applicarlo alle sfide attuali, lavorando insieme per il futuro delle nuove generazioni”.
La pellicola, prodotta da Netflix, si ispira al romanzo omonimo di Viola Ardone, che racconta una storia vera accaduta dopo la fine della Seconda guerra mondiale. In quel periodo, le famiglie napoletane vivevano in condizioni di estrema povertà. Con grande sforzo organizzativo e solidarietà, circa 70.000 bambini vennero trasferiti in regioni del Centro e Nord Italia per garantire loro migliori prospettive di vita.
L’iniziativa, sebbene appartenente a un’epoca passata, secondo la regista contiene un insegnamento fondamentale per l’Italia di oggi. La regista di questo film essendo napoletana, manifesta la sua preoccupazione per i problemi che affliggono i giovani napoletani e ha individuato nelle scuole uno strumento fondamentale per costruire una società migliore. «Solo partendo dall’educazione e dai bambini si può immaginare una Napoli diversa, più solidale e serena».
Per questo la motivazione di proiettare questo film: “Il treno dei bambini” in una scuola dei Quartieri Spagnoli. L’intenzione è offrire una finestra di trasmissioni ai valori che si vogliono coltivare in Napoli ed in tutta l’Italia e combattere la dispersione scolastica.
“Il treno dei bambini” la sua utilità nei Quartieri Spagnoli contro la dispersione scolastica
Alla proiezione ha preso parte anche Viola Ardone, autrice del romanzo che ha ispirato il film. Raccontando le origini della sua opera, la scrittrice ha rivelato che fu un ex bambino dei treni a narrarli questa storia. L’operazione, promossa dal Partito Comunista napoletano insieme ai sindaci e ai comitati locali del Centro e Nord Italia, rappresentò una straordinaria staffetta di solidarietà. Grazie a quei treni speciali, decine di migliaia di bambini riuscirono a sfuggire alla fame e alla miseria.
La scrittrice ha poi fatto un confronto tra l’Italia del dopoguerra e quella attuale, sottolineando quanto fosse diversa l’unità di allora rispetto alle tendenze di oggi.
Attraverso il film e il romanzo, emerge un invito a riflettere sull’importanza di riscoprire quella solidarietà e quella capacità di collaborazione che permisero di superare uno dei momenti più difficili della storia italiana.