foto: Napoli da Vivere

A partire dal 15 novembre, al Parco Archeologico di Pompei potranno avere accesso soltanto 20mila visitatori ogni giorno: è la nuova regola imposta dal direttore Gabriel Zuchtriegel per proteggere il sito, dopo il record di visite dell’ultima estate.

Oltre 4 milioni di visitatori, nel corso della scorsa stagione, con picchi giornalieri anche di 36mila entrate. Gli Scavi di Pompei, uno dei siti più visitati in Campania e in Italia, vanno tutelati e preservati. Dunque è stabilito che dal prossimo 15 di novembre solo 20mila visitatori premuniti di biglietto potranno accedere al sito. I biglietti, pertanto, saranno personalizzati e riporteranno il dati dei visitatori.

Stiamo lavorando a una serie di progetti per attenuare la pressione antropica sul sito, che può essere un rischio sia per le persone, per esempio in caso di un sisma, sia per il patrimonio, così unico e fragile” ha detto il direttore Zuchtriegel. “In particolare lavoriamo per ampliare le aree fruibili nella città antica e per sviluppare gli altri siti del territorio, tra cui Boscoreale, Torre Annunziata, Villa dei Misteri, Civita Giuliana e Stabia. Puntiamo su un turismo slow, sostenibile, gradevole e non di massa e soprattutto diffuso su tutto il territorio intorno al sito Unesco, che è ricco di gioielli culturali da scoprire. Le misure per gestire i flussi e la sicurezza e la personalizzazione della visita si inseriscono in questa strategia“.

Il turismo è senza dubbio una risorsa importante, ma va preservato il parco di Pompei

La scelta di limitare l’accesso a Pompei nasce dall’esigenza di proteggere il sito archeologico dagli effetti negativi del turismo di massa. Con oltre tre milioni di visitatori annuali, Pompei è tra i luoghi più affollati d’Italia. L’afflusso incontrollato di visitatori ha causato negli anni vari problemi, come il deterioramento delle strutture storiche e la difficoltà nel gestire i flussi turistici. Ridurre il numero di accessi giornalieri permette di:

Preservare il patrimonio storico: Le rovine di Pompei, risalenti al 79 dC, sono estremamente fragili. Limitare l’afflusso consente una manutenzione più accurata e un monitoraggio continuo.

Offrire una migliore esperienza di visita: Un numero chiuso permette ai visitatori di esplorare il sito senza eccessivo affollamento, godendo di un’esperienza più tranquilla e autentica.

Facilitare la gestione della sicurezza: Un controllo più rigido sul numero di persone presenti garantisce una maggiore sicurezza all’interno dell’area, fondamentale in caso di emergenze.

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