“Una cosa che non doveva succedere”, il padre dell’assassino di Santo chiede perdono alla famiglia Romano. Il padre del giovane di 17 anni di Barra, attualmente fermato con l’accusa di omicidio, ha chiesto perdono alla famiglia Romano. Per la tragica morte del loro figlio Santo, avvenuta a San Sebastiano al Vesuvio durante la notte tra venerdì e sabato.
Il gesto di scuse, carico di dolore, è stato compiuto per esprimere un minimo di solidarietà e umana vicinanza ai genitori e ai cari della vittima. Questo ragazzo di soli 19 anni che ha perso la vita in circostanze ancora oggetto di indagini approfondite.
Secondo fonti investigative, il 17enne (l’assassino di Santo, che suo padre ha chiesto perdono alla famiglia), attualmente sotto custodia e ascoltato dal giudice della Procura per i minorenni. Questo avrebbe ammesso di essere l’autore dei colpi di arma da fuoco che hanno tolto la vita a Santo Romano. La confessione, avvenuta nel corso di un interrogatorio, getta una luce sconvolgente sulla vicenda e lascia emergere il possibile movente di questa tragedia che ha sconvolto tutti.
Il caso ha scatenato una profonda riflessione sulla condizione giovanile nelle aree periferiche di Napoli, spesso segnate da situazioni di disagio e violenza. Le autorità stanno cercando di fare luce sui dettagli dell’accaduto, con l’obiettivo di comprendere se l’omicidio sia stato il tragico epilogo di una lite. O se ci siano elementi più complessi che possano aiutare a spiegare il gesto del giovane, descritto come introverso e poco incline ai conflitti diretti.
Le indagini continuano a ritmo serrato, e nelle prossime settimane si attendono ulteriori sviluppi, compresi eventuali dettagli sui rapporti pregressi tra l’aggressore e la vittima, e sulle motivazioni che hanno portato a un epilogo tanto drammatico. Intanto, la comunità di San Sebastiano al Vesuvio si stringe intorno alla famiglia Romano, che chiede giustizia per il figlio e che, attraverso la voce dei suoi membri, lancia un appello a fare di più per prevenire simili episodi di violenza giovanile.
Geolier si sfoga su Instagram. Nessun padre dovrebbe presenziare l’omicidio di suo figlio
“Facili omicidi, la Napoli che non vorrei: basta” con questa frase Geolier (rapper e cantautore italiano nato a Napoli) ha definito questi omicidi che si sono svolti recentemente in città. Pubblicando su i suoi social che è meglio un libro che una pistola.
Su Instagram, l’artista Emanuele Palumbo, rapper di Secondigliano, ha voluto lanciare un messaggio forte in risposta agli ultimi episodi di violenza che hanno scosso Napoli. La città ha recentemente visto l’uccisione di due adolescenti per mano di coetanei. Emanuele Tufano, 15 anni, colpito a morte, nel pieno centro cittadino, e Santo Romano, 19 anni, ucciso mentre tentava di placare una rissa.
Geolier ha espresso la sua frustrazione e il dolore per una Napoli che sembra non riuscire a proteggere i suoi giovani. Gl’episodi non sono isolati, la città ha già pianto altre vittime di omicidi tra giovanissimi: Giovanbattista Cutolo, 24 anni, assassinato a piazza Municipio. Ma anche Francesco Pio Maimone, 18 anni, colpito a morte a Mergellina.
Attraverso il suo sfogo, Geolier ha voluto scuotere le coscienze, sperando che il suo appello possa contribuire a fermare questa catena di sangue che sta segnando Napoli.