Intervista Gianluca Fratini. Gianluca è un artista poliedrico che abbiamo avuto modo di conoscere tramite le sue Rap Poesie pubblicate con l’iniziativa Poesiamoci di Gridalo. Nato nel 1979, nello stesso giorno di Diego Armando Maradona, il 30 ottobre, a Capua e vive a Santa Maria Capua Vetere.

Oltre alla scrittura e alla produzione di poesie e rap poesie, Fratini si è dedicato con il tempo anche alla pittura, al disegno e ai racconti fantasy. Ama mettersi in gioco presentando le sue opere ai concorsi. Tra questi, i risultati che lo hanno reso più orgoglioso sono: la partecipazione ad una mostra collettiva all’art 3f nel Principato di Monaco ed una poesia (Giovani Sognatori) incisa su una panchina dei giardinetti sul lungomare di Cetara. Di seguito la nostra intervista a Gianluca Fratini.

Intervista a Gianluca Fratini

Come nasce la Poesia Rap e cosa racconta
“Mi sono avvicinato al Rap in età adolescenziale. Con un mio amico cominciai scrivere rime e a realizzare musiche con dei programmi digitali su un pc lento come una lumaca ed una connessione analogica. Non riuscivo a fare freestyle ma mi piaceva scrivere testi seguendo le mie emozioni. Sin da piccolo la scrittura di testi mi ha appassionato. Dedicavo canzoni alle ragazzine che mi piacevano già alle medie. Negli anni successivi le mie rap poesie continuano a nascere in questo modo. Sento qualcosa a livello dello stomaco e capisco che sta per nascere un’opera. Dal tipo di sensazione capisco pure se è un disegno, un dipinto o una poesia. Nel caso specifico della poesia, questa sensazione si trasforma in un sentimento che ispira immediatamente i primi versi, poi inizio ad ascoltare delle basi musicali, solo musica per capirci.

Ascolto molte basi perché se non centro quella che si sposa con la mia emozione non riesco a scrivere. Deve essere un connubio perfetto tra musica ed emozioni. Quando questo avviene le mie emozioni prendono la loro strada e scrivo la mia rap poesia. Poi sento tutta l’energia che ho dentro, abbandonarmi, lasciandomi stanco ma appagato. Ad ogni rap poesia associo una musica che può accompagnarne la lettura, quindi hai la musica giusta e i versi giusti, devi solo lasciarti andare. Le musiche sono sempre facilmente reperibili su Spotify, non immaginate però solo la musica rap, è musica di ogni tipo, ci sono musiche di Einaudi per farti capire. Tutto nasce dall’emozione da trasmettere e non ti nego che ancora adesso alcune mi emozionano così tanto da farmi venire la pelle d’oca. Tra non molte settimane uscirà qualche video in cui sarò stesso io a recitare/rappare una rap poesia e sto preparando una playlist associata interamente a delle mie rap poesie“.

C’è un tema ricorrente nei suoi testi?
“In genere sono due i sentimenti forti che spingono la mia scrittura, l’amore e la pucuntria. L’amore per le mie muse ispiratrici, mia moglie Carmen e mia figlia Anita, grazie alle quali ho scritto sicuramente i versi più belli. L’amore non è solo il ti amo, è la voglia, la rabbia nata da un litigio, un’incomprensione. Posso spaziare davvero tanto ma la linea guida è sempre l’amore. Per quanto riguarda la pucuntria è un sentimento fortemente radicato in me. Mi piace farmi trasportare da questo sentimento che non è tristezza, non è apatia, non è niente di definibile eppure è tutto quanto assieme. Ho realizzato opere anche sulla natura o sui giovani e proprio quella del futuro dei giovani è scritta sulla panchina di Cetara, Giovani Sognatori“.

Una poesia a cui sei particolarmente legato e perchè.
La poesia a cui sono più legato è Pioggia. Ha rispecchiato al cento per cento il mio stato d’animo del momento. La musica l’ho trovata subito ed è un’opera che ascolto e riascolto sempre con interesse. Una dedicata a mia figlia mi fa emozionare in modo particolare perché parla della sua crescita e di come io, papà, mi approccio ai suoi cambiamenti. È stata molto apprezzata da tanti papà che conosco. A mia moglie ho dedicato molte rap poesie ma quella che più sento vicina al nostro rapporto è Femmena. Dice tutto di noi in pochi versi”.

Abbiamo pubblicato alcuni tuoi lavori con la rassegna Poesiamoci, una rassegna che vuole dare spazio a giovani lettori. Vuoi lasciare un messaggio a chi avrebbe tanto da dire ma ha timore di farlo?
Scrivete, leggete, disegnate, esprimete tutta la vostra arte senza remore. Mettete l’arte al centro della vostra vita. Non solo quando siete soli, anche quando andate da qualche parte. Informatevi su un evento a cui potete assistere. Non è detto che andare a bere un drink voglia dire per forza non stare in mezzo all’arte. Oggi fortunatamente le proposte sono molte, a Napoli poi sono infinite. Così facendo si guarda il mondo con occhi diversi ed è bellissimo. Ah una cosa importante… i social usateli per raggiungere le persone che potrebbero aiutarvi nella vostra crescita artistica. Partecipate ai concorsi, inviate messaggi. Fortunatamente i messaggi su instagram o tik tok non si pagano e potete contattare chi volete. Non vi rispondono? Non fa nulla, riprovateci dopo un po’. Avessi avuto io Instagram a vent’anni”. 

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