Lo scorso agosto si è consumato un terribile omicidio a Pianura dove a perdere la vita è stato Gennaro Ramondino di soli 20 anni. Dopo essere stato sparato, il corpo del giovane è stato dato alle fiamme. A due mesi di distanza da quel gesto efferato, è stata eseguita un’ordinanza di custodia cautelare presso il carcere minorile, ai danni di un altro giovanissimo.
L’omicidio di Pianura, avvenuto precisamente lo scorso 31 agosto, potrebbe dunque giungere verso la fine delle indagini e chiudere finalmente il caso ma la strada è ancora molto lunga. Ci sono forti dubbi e sospetti che possa essersi trattato di un omicidio a sfondo camorristico.
Omicidio Pianura: cosa è successo
Quel giorno di fine estate Gennaro, il giovane 20enne di Pianura, è rimasto vittima di omicidio a seguito di diversi colpi di pistola in via Comunale. La tragedia sarebbe stata consumata dentro un sottoscala, un vano molto particolare. Questo infatti era utilizzato anche come piazza di spaccio. Il carnefice ha poi provato a cancellare tutte le prove dando alle fiamme il corpo della vittima. Di fatti il cadavere è stato ritrovato carbonizzato in aperta campagna.
L’accusa per il minorenne sospettato dell’omicidio di Pianura è quello di aver sparato e cercato poi di occultare il corpo, addirittura con l’aiuto di alcuni complici. L’intento era ovviamente quello di non lasciare prove.
Il movente
Il movente dell’assassinio è da ricondursi a disaccordi sulle attività di spaccio e quindi dei relativi incassi. Sulla vittima non pendeva nessuna condanna ma potrebbe essere comunque legato alle baby gang di Pianura e delle zone limitrofe. Per sapere quindi se effettivamente si tratti di omicidio di camorra occorre attendere ancora l’esito delle indagini.
Fatto sta che a perdere la vita, ancora una volta, è un giovanissimo ragazzo di periferia. Al di là della sua eventuale vicinanza ad un possibile clan, si tratta sempre di un ragazzo che aveva ancora una vita davanti a sé. Aveva tutto il tempo di riprenderla in mano e cercare la retta via.