Quartieri Spagnoli dispersione scolastica

L’Associazione Quartieri Spagnoli si occupa di protezione sociale dei più deboli. Si impegna sulla presenza quotidiana nei Quartieri Spagnoli con lavoro aperto sulla strada e una varietà di servizi per la popolazione locale e progetti che contrastano la dispersione scolastica. L’AQS opera nelle scuole, attirando i finanziamenti e animando attività extrascolastiche pomeridiane per bambini e adolescenti di famiglie in condizioni di povertà economica ed educativa.

Associazione Quartieri Spagnoli e i progetti per contrastare la dispersione scolastica

Dunque l’Associazione Quartieri Spagnoli agisce e interviene sull’importante fenomeno della dispersione scolastica, che ahimè ancora oggi è presente in molte realtà tra cui quella dei Quartieri Spagnoli. Al fine di ottenere quanto più successo possibile per far fronte a questo fenomeno, l’associazione è impegnata quotidianamente in attività e progetti extracurriculari e non.

“Progetti di accompagnamento allo studio ce ne sono vari – ci spiega Eleonora Dell’Angelo, Educatrice dell’AQSC è l’educativa territoriale, ci sono progetti del PNRR che stiamo seguendo in contrasto alla dispersione. Abbiamo le attività di studio che di solito sono rivolte appunto ai ragazzi che stanno ancora nell’obbligo scolastico fino ai 16 ai 17 anni. Poi abbiamo progetti di avviamento al lavoro cioè tutti quelli che in qualche modo sono fuori dal circuito scolastico, hanno rinunciato alla scuola oppure si sono demotivati nel tempo, perché poi questa è una grande componente che riscontriamo. Questi ultimi quindi svolgono un periodo d’aula con degli educatori e poi fanno dei tirocini nelle aziende aziende.
Sono tirocini mediamente di sei mesi retribuiti, quindi con un ritorno di 500 euro circa. Ecco questo dà la dimensione ai ragazzi dell’impegno ma anche appunto l’importanza che questo impegno venga riconosciuto. Poi abbiamo i progetti che sono quei ragazzi che hanno un rapporto conflittuale con la scuola. Quindi di solito partire da Gennaio/Febbraio attiviamo un percorso di istruzione. Noi di solito gli facciamo prendere l’esame da privatista e cerchiamo di immetterli nel circolo delle superiori, sperando che questo possa attivare anche un circuito positivo o quantomeno possa fare da cornice contenitiva. Ecco loro fanno una fatica enorme a volte a riconoscere l’importanza di un percorso e poi questa importanza viene meno nei fatti perché non cambia niente nella loro vita. Questo perché la scelta di alcuni percorsi nelle scuole superiori implica al termine l’inizio di altri percorsi di studio più approfonditi per poter lavorare”.

Qual è il livello di dispersione scolastica nei Quartieri Spagnoli?
“I livelli di dispersione sono molto alti già alle elementari quindi poi diventa una cosa che si trascina alle medie. Eppure le elementari è una fase della vita in cui il bambino viene accompagnato. Ed è particolarmente interessante perché ti rendi conto che già da lì ci sono delle difficoltà. Di solito quando si parte così poi alle medie questi difficoltà aumentano man mano fino alle superiori”.

Oltre le associazioni c’è qualcosa che la scuola potrebbe fare a riguardo?
“Il problema è che la scuola non è tarata per questo livello di di difficoltà. La scuola dovrebbe invece ragionare in relazione a tutti i singoli casi. Quando c’è stata la pandemia secondo me è stato il momento in cui è esplosa in maniera evidente tutta la differenza. Noi abbiamo attivato uno spazio per la didattica a distanza. In quel momento è emersa questa evidente differenza ed è risaputo purtroppo che nella vita quotidiana queste cose fanno la differenza”.

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