sconto pena Giovanbattista Cutolo

“Non è giustizia” queste sono le parole di Daniela Di Maggio la mamma di Giovanbattista Cutolo quando ha visto che la pena per l’assassino di suo figlio può avere uno sconto. L’ipotesi che l’assassino di suo figlio possa tornare in libertà dopo non più di 14 anni dall’omicidio la sconvolge.

La condanna, che inizialmente ammontava a 30 anni, emessa il 19 marzo scorso, ma è stata ridotta a 20 grazie al rito abbreviato, è ora definitiva. Tuttavia, la pena potrebbe subire un’ulteriore riduzione di un sesto, in conformità con quanto stabilito dalla riforma Cartabia.

Questa normativa prevede infatti un beneficio per gli imputati che scelgono di rinunciare al ricorso in appello, contribuendo in tal modo a snellire il carico di lavoro del sistema giudiziario, già gravato da un numero considerevole di procedimenti pendenti. L’obiettivo della riforma è proprio quello di alleggerire il peso sulle corti, favorendo la chiusura anticipata dei processi e incentivando la collaborazione degli imputati.

Quindi, in questo modo, si scenderebbe a 17 anni ma, con i benefici per la buona condotta, la pena si potrebbe ulteriormente abbassare addirittura a 13-14 anni. Insomma, il giovane accusato dell’omicidio potrebbe tornare in libertà a 30 anni.

Omicidio Giovanbattista, non scontate la pena ma attenuate la violenza

Giovanbattista Cutolo 24enne napoletano, musicista dell’Orchestra Scarlatti, assassinato durante una lite tra ragazzi. Ucciso per un ragazzo di 17 anni con un colpo di pistola nel 2023 in piazza Municipio a Napoli, per aver difeso un amico.

Non solo la mamma di questo ragazzo vittima della violenza, anche tanti altri giovani si sono manifestati per questa situazione chiedendo qualche azione da parte delle autorità, non per diminuire la pena di chi uccide qualcuno, ma per fare giustizia e attenuare le morti e la violenza per le strade.

Lo sconto della pena per l’ assassino di Giovanbattista Cutolo ha creato un sentimento amaro per i famigliari di “Giogiò”. La mamma, Daniela, ha espresso che “nemmeno 40 anni possono essere una pena giusta rispetto a quello che ha fatto. Perchè mio figlio deve stare in un barattolo, ridotto in polvere, non considerato da nessuno e il suo carnefice tutelato dalla giustizia e riabilitato?”.

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