La due giorni di lavori dell’incontro – ospitato dal ministro Alessandro Giuli, erede della carica di Gennaro Sangiuliano – avrà inizio venerdì 20 settembre. Tuttavia le delegazioni sono giunte già oggi, 19 settembre, accolte con una visita del Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Nella giornata di domani, al termine della prima giornata al Palazzo Reale, gli ospiti stranieri del g7 godranno di una visita al tramonto agli scavi archeologici della città di Pompei, seguita da un concerto nel Teatro Grande. Qui si esibiranno Andrea Bocelli e Carmen Giannattasio, soprano di origine irpina di fama internazionale. Per l’apertura dei lavori di venerdì sarà ospite il ministro della Cultura dell’Ucraina, Mikola Tochytskyi.
La Prefettura di Napoli ha disposto che, per motivi di sicurezza, il 20 settembre i visitatori potranno accedere agli scavi unicamente dagli accessi di Piazza Esedra e Porta Marina, mentre l’ingresso di Piazza Anfiteatro e l’area retrostante l’Anfiteatro non saranno accessibili al pubblico per l’intera giornata. Il Parco, inoltre, chiuderà alle 17 con ultimo ingresso alle ore 15.30, mentre tutti gli altri siti della Grande Pompei resteranno aperti con gli orari ordinari.
L’ultima riunione del G7 a Napoli risale al 94
Il G7 di 25 anni fa a Napoli, vide come grande protagonista Bill Clinton, che viene stoppato davanti alla pizzeria Di Matteo, invitato a mangiarsi una pizza, piegata a portafoglio. Ancora è iconica la foto del Presidente statunitense intento a dare il primo morso consacrata dalla foto, al primo morso presso il locale dei Decumani.
In quei tre giorni, a tutti gli effetti Napoli era capitale del mondo.
Perplessità sull’organizzazione del G7
Palazzo Reale è pronto ad accogliere il Summit mondiale, ma lo scenario è in condizioni discutibili. A rubare la scena è una fila interminabile di bagni chimici al centro della piazza. Ai ministri della Cultura delle 7 Nazioni non troveranno un gioiello, bensì quella che sembra a tutti gli effetti una di cloaca a cielo aperto. Lo scenario avrebbe dovuto essere decisamente migliore, e questo suona un po’ come una bocciatura, per una città come Napoli, il cui centro storico è un Patrimonio dell’Unesco, che aveva avuto la grande occasione di mostrarsi al mondo sotto i migliori auspici.