Alex Battaglia. Foto: Alessandro Pierno

Alex Battaglia è il nuovo allenatore del Montecalvario. Si tratta di un tecnico giovanissimo, 37 anni per lui e un passato da giocatore importante, che lo ha visto passare, tra l’altro, per le giovanili del Genoa. Il processo per divenire allenatore è stato favorito dall’avvento del covid: all’epoca Battaglia era centravanti della Maued, quando a causa della sosta forzata, il presidente di tale squadra gli propose di appendere gli scarpini al chiodo anticipatamente (a soli 32 anni) e di ricoprire il ruolo di tecnico. Dunque, similmente all’illustre collega Jürgen Klopp ai tempi del Magonza, Battaglia passa dall’essere capitano della Maued ad allenatore. Per il resto, il suo percorso è tutto ancora da scrivere, insieme all’ambiziosa Montecalvario.

Da allora tanta gavetta in prima categoria e idee di gioco avanguardistiche. Sarà lui a ereditare la bollente panchina dell’ormai idolo Giuseppe Musto. Questi aveva saputo aggregare un gruppo di amici, prima che di compagni, e stravincere due campionati di fila senza fallire mai un colpo, e con un gioco spettacolare per la categoria di riferimento.

L’ormai ex allenatore del Montecalvario, Giuseppe Musto

La società si è detta molto fiduciosa nei confronti del nuovo mister e Battaglia stesso si è detto onorato di sposare la causa dei Quartieri Spagnoli. Il percorso di Montagna e compagni in Prima Categoria sarà senz’altro ricco di spunti di riflessione. Nondimeno interessante il fatto che uno dei grandi trascinatori del Montecalvario nelle passate stagioni, Alessandro Aveta si è trasferito al Sanità United, formazione che milita già da anni in Prima Categoria e con cui il Monte condivide il campo.

La nostra intervista ad Alex Battaglia da neo tecnico del Montecalvario Quartieri Spagnoli

Alex Battaglia al primo allenamento con il Montecalvario

Io da giocatore? Ero una prima punta atipica perché mi piaceva molto legare il gioco. Riuscivo a vedere bene il campo quindi ero più portato a supportare le punte e che per essere un vero e proprio centravanti. Mi ha sempre penalizzato non fare tanti gol, ma questo ha sviluppato la mia visione di gioco. Ho vinto qualche campionato tra promozione ed eccellenza.

L’importanza della psicologia nel calcio

“Il mio percorso sul campo mi ha influenzato da un punto di vista psicologico. Sono sempre stato convinto che la psicologia nel calcio soa poco studiata ma secondo me la gestione del gruppo è è fondamentale. Ho visto molte lacune sotto questo punto di vista in alcuni allenatori che ho avuto, diversamente da altri che mi hanno dato tanto e ai quali poi mi sono legato. Capita che i miei colleghi non si rendano conto che in campo ci vanno esseri umani, e quindi avere cura del dell’uomo può portare a un miglioramento a un rendimento migliore.

Qual è il modulo preferito di Alex Battaglia

Io credo che gli estremismi siano sempre negativi. Soprattutto nel calcio bisognerebbe mantenere una via di mezzo. Oggi va di moda il dibattito tra i contropiedisti e i giochisti. Per me sono tutte caz*ate: nel calcio ci sono fasi, momenti in cui bisogna difendere e fasi in cui bisogna pressare e spingere in area di rigore avversaria. Non esiste un modulo di riferimento, anche se poi sono molto legato al 4-3-3, perché penso sia il modulo che meglio copre il campo, ma va comunque abbinato alle caratteristiche dei giocatori a disposizione. Se ho un difensore lento non posso certo giocare con la difesa nella metà campo avversaria. A prescindere dal modulo è importante dove recuperare la palla, scegliere se impostare dal basso oppure no, difendere alti o bassi: questo è ciò che condiziona realmente il gioco di una squadra.

Montecalvario è un gruppo vincente. La ricetta per continuare a vincere

Montecalvario Quartieri Spagnoli è un gruppo di ragazzi che vola sulle ali dell’entusiasmo. Nello scorso campionato hanno vinto quasi tutte le partite, salvo una sconfitta nello scontro diretto all’andata con Real Vesuvio e quella all’ultima col Belsito a campionato già vinto. Significa che stiamo parlando di un gruppo vincente. La mentalità vincente è una delle cose più difficili da istillare in un gruppo. Il rovescio della medaglia è che un gruppo abituato a vincere si piò disunire nelle difficoltà, abbiamo visto la scorsa stagione del Napoli. Con il salto di qualità può capitare di perdere anche due partite di seguito, il mio compito, come detto prima sarà innanzitutto tenere sempre il morale alto anche nelle difficoltà.

L’obiettivo del Montecalvario? Il complicato campionato di Prima Categoria, ci sono squadre più preparate, che hanno investito molto, come il Quarto, il Casoria, la Boys Pianurese, le due ischitane, la stessa Sanità e il Real Vesuvio. Fanno la categoria da tanti anni e sono molto preparate. Essendo Montecalvario una matricola, l’obiettivo primario deve essere la salvezza. Io non pongo mai limiti, l’appetito vien mangiando.

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