Emanata l’ordinanza restrittiva di misura cautelare eseguita dal personale dell’infortunistica stradale nei confronti del responsabile del sinistro avvenuto in via Leopardi il 5 Maggio scorso in cui ha perso la vita Rita Granata. Erano da poco passate le 4 del mattino quando la ragazza, mentre si accingeva ad attraversare la strada sulle strisce pedonali, veniva travolta da una Volkswagen Polo. Condotta da R.A. di 24 anni, residente a Quarto. Questi, al momento del sinistro si è dileguato senza prestare soccorso, salvo poi ritornare sul luogo dopo alcune ore. La giovane venne trasportata in condizioni gravissime al vicino ospedale San Paolo per poi essere trasferita d’urgenza a Nocera Inferiore dove è poi deceduta l’8 maggio, dopo tre giorni di agonia.
L’omicida di Rita Granata è risultato positivo ad alcol e droga
L’Infortunistica Stradale è riuscita a ricostruire l’evento che ha cagionato la morte della giovane. Le indagini sono state coordinate dalla Procura della Repubblica di Napoli. A carico di R.A. sono stati accertati gravi indizi di colpevolezza per il delitto di omicidio stradale aggravato. Infatti è emerso che l’auto Volkswagen Polo viaggiava ad una velocità ben più elevata rispetto al limite consentito. L’indagato, al momento dell’incidente, era sia in stato di ebbrezza alcolica che sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Dunque, il 24enne è stato sottoposto agli arresti domiciliari, con l’applicazione del cosiddetto braccialetto elettronico alla caviglia.
Cosa dice la Legge
La Legge italiana è molto severa per la guida in stato di ebbrezza e sotto effetto di sostanze stupefacenti. La Legge n 120 del 29 luglio 2010 “Disposizioni in materia di sicurezza stradale”, entrata in vigore il 13 agosto 2010, introduce, infatti, sanzioni più restrittive per chi guida in stato di ebbrezza e contiene una serie di novità relative alla somministrazione e vendita di bevande alcoliche. In base al tasso alcolemico si rischia una semplice multa, nei casi meno gravi, all’arresto, nei casi più gravi.