La Procura Antimafia di Napoli ha disposto il fermo per quattro persone sui fatti che hanno coinvolto Pietro Savio, il figlio del boss della camorra dei Quartieri Spagnoli “O Bellillo“, ed i 3 killer che gli spararono. L’agguato avvenne lo scorso 18 giugno. I carnefici spararono circa una decina di volte per colpire alla fine con un sol colpo la vittima. Alla fine Pietro, di 36 anni, è stato raggiunto da una pallottola nel gluteo.
Le indagini della Squadra Mobile, guidata da Giovanni Leuci, hanno permesso di ricostruire la dinamica dell’accaduto e di identificare i presunti responsabili della sparatoria.
Camorra Quartieri Spagnoli: i motivi del fermo
In totale sono 4 i soggetti in stato di fermo. Si tratta dei 3 killer Salvatore Marramao, Vincenzo Egidio ed Emanuele Criscuolo. Secondo gli investigatori, il movente dell’agguato sarebbe da ricondurre a contrasti in merito ad attività illecite o a una richiesta di denaro non andata a buon fine. (fonte cronache della campania)
La quarta persona ad essere stata fermata è lo stesso Pietro Savio, accusato di porto e detenzione illegale di arma da fuoco con l’aggravante mafiosa.
Le indagini
Secondo gli investigatori, il movente dell’agguato sarebbe da ricondurre a contrasti in merito ad attività illecite o a una richiesta di denaro non andata a buon fine. L’agguato avvenne il 16 giugno intorno alle 22:10 in vico Canale a Taverna Penta. Pietro Savio fu ferito da alcuni colpi di pistola alla natica destra. I malviventi, forse non intenzionati a ucciderlo, sono fuggiti a bordo di uno scooter.
Le indagini sono ancora in corso per accertare con esattezza i fatti e per individuare eventuali altri responsabili. La Procura Antimafia valuterà nelle prossime ore la richiesta di convalida del fermo. L’agguato a Pietro Savio si inserisce in un clima di tensione che da tempo regna ai Quartieri Spagnoli, dove sono frequenti i fatti di criminalità organizzata.