Questo pomeriggio, intorno alle 13:30, un uomo in sella ad uno scooter ha messo a segno una rapina a mano armata proprio fuori l’Università di Monte Sant’Angelo, a due passi dal luogo della cerimonia di firma del protocollo di intesa tra il governo e il commissario straordinario per Bagnoli-Coroglio dove si trovava la premier Giorgia Meloni.

Sotto il sole cocente, e con la strada semi deserta, il rapinatore non ha avuto grandi difficoltà a fermare la vittima in macchina e portargli via cellulare ed orologio. I pochi presenti, tutti studenti, sono corsi via spaventati alla vista della pistola. Tutti tranne una coraggiosa studentessa che è rimasta lì a filmare a documentare il tutto e che non ha esitato a inviarci le immagini diventate già virali. La giovane ha fatto il possibile per rendersi utile alla causa. Non poteva certo intervenire contro un uomo armato ed ha quindi optato per una denuncia social affinché si trovi il colpevole.

Rapina a mano armata all’Università: esiguo numero di agenti

Anche il deputato dei Verdi Francesco Emilio Borrelli è intervenuto sulla questione. Queste le sue parole sul proprio profilo facebook: “Scene da far impallidire la frontiera americana del vecchio West. Forze dell’ordine in difficoltà per numero di agenti e risorse. A Napoli ancora una volta gli automobilisti sono vittime della criminalità violenta. A ia Cintia, di fronte l’ingresso del Complesso Monte Sant’Angelo dell’Università Federico II, un bandito, con il volto occultato dal casco integrale, ha assaltato armato di pistola un’automobile ed il suo conducente per poi darsi alla fuga in scooter dopo aver portato a termine il colpo. Sono stati momenti di terrore durante i quali tutti i presenti sono scappati via, tranne una studentessa che ha documentato la rapina su gridalo.net.

“Scene da Far West”

Altro che Far West. Forse neanche lì non si vedevano scene così violente. Un assalto “alla diligenza” in pieno giorno poi e davanti ad un’università. Qui prima o poi – prosegue Borrelli – ci scappa il morto. Qualche brutto ceffo che preso dal panico, dalla furia, o sotto l’effetto di stupefacenti preme il grilletto oppure qualche vittima che muore di crepacuore.

Cosa viene dopo il rosso? Perché il livello d’allarme ha superato quel colore e questo è chiaro. A tutti tranne che al Ministro dell’Interno. Qui si parla di sicurezza, di proteggere vite umane, di arrestare l’ondata incredibile di criminalità e violenza. Abbiamo ascoltato tante parole, tante promesse, ma il numero di agenti non è aumentato e le forze di polizia sono spesso costrette ad operare in sotto numero e in strutture e con risorse inadeguate.”

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