Da tutta Italia sono arrivate persone per partecipare al Pride di Napoli, uno dei più intensi di tutto il paese. La manifestazione ha raccolta migliaia e migliaia di persone ma non sono mancati episodi controversi. Su tutti, quello dell’aggressione ad una coppia di ragazze colpevoli di essere lesbiche.

Il tutto è accaduto perché nella calura di sabato pomeriggio le due ragazze avevano spruzzato un po’ d’acqua tra la folla con delle pistole giocattolo. La conseguenza è stata disastrosa. Le due sono state insultate e aggredite a colpi di casco.

Pride Napoli: la testimonianza dell’aggressione

Il racconto della vittima a fanpage: “Oggi stiamo un po’ meglio anche se ho ancora dei dolori, principalmente alla testa però stiamo bene. Almeno, dal punto di vista fisico. Da quello emotivo, invece… Nessuno tornerebbe indietro, addirittura armato di casco, per un po’ d’acqua addosso. La motivazione principale era l’omofobia. Mentre ci picchiavano ci chiamavano “lesbiche di merda”, ci dicevano “fate schifo”. Il motivo non era lo spruzzo d’acqua, era l’odio.

È iniziato tutto in via Toledo, nel bel mezzo del corteo, erano le 18. Queste due ragazze lo stavano attraversando e involontariamente le abbiamo colpite con qualche spruzzo d’acqua. Si sono rivolte subito in modo aggressivo, ho avuto l’impressione che fossero già infastidite dalla manifestazione. Mi hanno versato una lattina di aranciata addosso e si sono scagliate contro di me. Le nostre amiche si sono intromesse e ci hanno tirato da parte, ne siamo uscite solo con qualche graffio“.

Aggredite mentre tornavano a casa

Ci siamo distaccate dal corteo, stavamo – prosegue una delle vittime – andando a casa quando le abbiamo viste in piazza Carità. Erano appostate coi genitori, con dei caschi in mano le due sorelle e la madre ci hanno aggredito, ci hanno colpito ripetutamente alla testa. Sulla mia fidanzata si sono accanite in tre, l’hanno buttata a terra, le hanno strappato i capelli. Lei è stata colta da un attacco di panico, per fortuna è intervenuta la Polizia che si trovava nei paraggi per seguire il corteo. Abbiamo aspettato che Noemi si riprendesse e siamo andate al Pronto Soccorso dell’ospedale dei Pellegrini per farci refertare. Successivamente siamo andate in Questura, a via Medina, per sporgere denuncia“.

Il pestaggio si è fermato soltanto grazie all’intervento dei poliziotti e di alcuni altri partecipanti al corteo, che hanno bloccato la donna e le figlie. Il referto medico di Francesca, che Fanpage.it ha potuto visionare, parla di trauma maxillo facciale e trauma cranico non commotivo: prognosi di 7 giorni, con suggerimento di ricovero in osservazione.

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