Durante la giornata di domani, mercoledì 12 giugno, presso il Parco Viviani in via Girolamo Santacroce sarà intitolato un albero in ricordo, un carrubo nello specifico, del cantautore scomparso lo scorso anno Federico Salvatore.
L’inaugurazione del giardino della memoria in onore del cantante e cabarettista avverrà alle ore 9:30. Tra gli ospiti il figlio Yuri, accompagnato dal quartierano Moonaciè al pianoforte; l’attore Ciro Giustiniani; il presidente della Municipalità II Roberto Marino ed il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi.
Albero in ricordo di Federico Salvatore: chi era
Il cantautore ha fatto divertire intere generazioni con le sue canzoni ironiche ma che lasciavano anche trapelare gli usi e costumi del napoletano medio prima e toccando temi sociali molto forti poi come il brano “Sotto la porta“.
Federico Salvatore è stato uno dei padri della canzone ironica, a volte demenziale. Insieme a Tony Tammaro era il maestro di questo genere. Ma non solo. Era anche un noto cabarettista e il dualismo che ha creato tra Federico e Salvatore è ormai iconico.
Non solo ironia
Federico Salvatore ha saputo distinguersi anche per aver toccato certi temi molto delicati. Temi che lo hanno anche un po’ penalizzato durante il corso della sua carriera.
Era il 1996 quando Federico partecipò al Festival di Sanremo per la prima volta. Per l’occasione, portò in gara il brano “Sulla porta“. Una canzone che spiazza tutti. Non più quella musica in chiave ironico-demenziale bensì un testo profondo su una tematica a dir poco azzardata per l’epoca, soprattutto in una manifestazione come questa, dell’omosessualità.
Quasi 3 decenni prima da Rosa Chemical, Achille Lauro e tutti coloro che hanno portato in scena, temi scottanti, Federico ne è stato un po’ il fautore. Tanto è vero che la Rai lo censurò per la frase originale: “Sono un diverso, un omosessuale” in “Sono un diverso e questo ti fa male“.