Napoli è stata la prima città capoluogo di una regione a statuto ordinario a introdurre il garante dei diritti dei disabili. Una scelta significativa, concretizzatasi con la nomina a titolo gratuito, avvenuta il 29 febbraio, di Maurizio Bertolotto. Esperto del settore, Bertolotto ha un passato come dirigente in politiche di inclusione scolastica, assistenza alla comunicazione, assistenza specialistica e politiche sociali.
A Napoli una vita difficile per i disabili e le loro famiglie: il comune non concede le risorse necessarie al Garante dei disabili
La vita per i disabili a Napoli è tutt’altro che facile. Gli ostacoli e le barriere architettoniche presenti in città penalizzano sia le persone con disabilità sia le loro famiglie chiamate a dare supporto. “Non è una novità – spiega Bertolotto – Napoli non è una città a misura di disabile. Per abbattere tutte le barriere architettoniche ci vorrebbe un piano Marshall, un altro PNRR. Bisognerebbe iniziare a dare un segnale credibile, magari rendendo accessibile almeno una strada per ogni municipalità”.
Anche un obiettivo modesto come questo può risultare irraggiungibile a Napoli. Non solo per le lungaggini burocratiche legate al piano triennale dei lavori pubblici, ma anche per una situazione paradossale: due mesi dopo la sua nomina, il garante dei diritti delle persone con disabilità non ha ancora un ufficio né il personale necessario per iniziare a lavorare: “Questo è il vero problema – afferma Bertolotto – considerato che non sono riuscito ad avere dal Comune nessuna risorsa umana dedicata, mi sono dato da fare e ho cercato altrove, così ho chiesto alla Città Metropolitana il distacco di soli due giorni a settimana di una persona, ma purtroppo la Città Metropolitana ha risposto che non vi è interesse a concedere risorse umane all’ufficio del garante dei disabili. Per me è una cosa abbastanza dolorosa”.
La situazione sottolinea l’urgenza di affrontare i problemi di accessibilità a Napoli. Le barriere architettoniche e la mancanza di risorse rendono difficile migliorare la qualità della vita per i disabili. Bertolotto insiste sulla necessità di iniziare da piccoli passi, come rendere accessibili alcune strade, per poi ambire a obiettivi più grandi. Tuttavia, senza il supporto istituzionale e le risorse necessarie, anche i piccoli passi diventano montagne da scalare.