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Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis ha rilasciato alcune dichiarazioni a Radio Napoli Centrale, nel corso di Un Calcio alla Radio con Umberto Chiariello. L’intervista fa il punto sulla questione stadio:

Zero speranze a centro sportivo e stadio a Bagnoli secondo il sindaco Manfredi? Mi sembra molto strano che il sindaco, una persona estremamente preparata e intelligente, continui a parlare del Maradona e dice di aspettare una mia proposta. In realtà, l’ho avvisato che il Maradona non potrà essere oggetto del Calcio Napoli, per il futuro, perché con l’architetto Zavanella e alcuni ingegneri abbiamo fatto un approfondimento totale – con anche dei sopralluoghi – per poter realizzare le modifiche occorrenti,  bisognerebbe costruire uno stadio nello stadio. In ogni caso, qualsiasi tipo di operazione si dovesse portare avanti al Maradona, il Calcio Napoli dovrebbe giocare alcuni anni fuori dallo stadio Maradona. Con tutto il rispetto che ho per Avellino, Benevento, che hanno stadi molto belli, ma molto inferiori alle necessità numeriche del Calcio Napoli e del fatto che giocheremo, mi auguro anche la prossima stagione, e le ulteriori stagioni che verranno in Europa, quindi il problema non si pone.

De Laurentiis: Da escludere rendere il Maradona un cantiere e giocare altrove in Campania

Non possiamo perdere 3 anni giocando in stadi che ci creerebbero una minusvalenza di oltre cento milioni, a livello di incassi. Fare a pezzi il Maradona? Se lo dovessi fare, un cantiere aperto non darebbe segni di tranquillità sul piano della sicurezza, quindi non credo si possa lasciare un cantiere semi-aperto. Facendo così, poi, forse non ci siamo capiti. Quando con l’architetto Zavanella abbiamo verificato l’incapacità di visibilità degli spettatori nello stadio attuale , cosa che il buon sindaco non sa perché non viene allo stadio, non tanto perché juventino, ma perché impegnato su altri fronti e non si rende conto perché siede sempre in Tribuna Autorità. Se uno dovesse andare a verificare cosa succede nelle curve per la distanza che c’è, non riesce a vedere quasi nulla. Bisogna avvicinare le curve, verticalizzare i quattro settori, facendolo vorrebbe dire costruire uno stadio nuovo nello stadio vecchio, con tutte le problematiche architetturali che comporterebbe, anche sull’utilizzabilità di tutti gli spazi che resterebbero retrostanti allo stadio.

De Laurentiis: perché Napoli merita di essere coinvolta in Euro 2024

Non sono più interessato al Maradona? Non è che non sono più interessato, ma dobbiamo capirci una volta e per tutte. Vuole la città di Napoli partecipare come città protagonista ai campionati del 2032, oppure no? Questo il sindaco di Napoli deve immaginare. Oppure vogliamo penalizzare i cittadini napoletani portando a 30-40-50km da Napoli lo stadio? A me sembra una follia. Siccome Bagnoli ha avuto un trattamento ridicolo per 45 anni e finalmente lo Stato se n’è interessato attraverso un’istituzione chiamata Invitalia, dove il CEO è il nipote del Presidente della Repubblica, Bernardo Mattarella, e dove il Ministro Fitto ha preso su di sé, in prima persona, la responsabilità di portare avanti questo progetto, affidando al Sindaco di Napoli il ruolo di garante. Inoltre, ha preso come Vice Commissario Auricchio che ha cominciato la bonifica dei vari settori lo scorso ottobre.

La bonifica di Bagnoli

“Quel posto è suddiviso 5 lotti per un totale di circa 250 ettari e dove mi vorrebbe mandare il Sindaco, ci vogliono 5 anni di bonifica, cioè il Parco Urbano. C’è invece il Parco dello Sport e un’altra parcella da 35 ettari che ha iniziato la bonifica insieme ad un’altra parcella da 30 ettari. La bonifica dei 35 ettari dovrebbe terminare entro maggio 2025. Gli altri 30 ettari, invece, entro giugno 2026. Su questi 2 lotti, uno ci può fare sia il tennis, sia lo Stadio del Napoli, sia il centro sportivo del Napoli – come quello del Mancheter City – e farla finita. Quello che Manfredi non vuole capire è che io sono un imprenditore puro, vero e non ho bisogno di finanziamenti altrui. Quando faccio i film, i soldi chi li mette? Inizialmente chi li ha messi i soldi per il Napoli? Il Comune, in tutti questi anni, ha mai fatto lavori al Maradona? Li ha fatti la Regione sotto richiesta del signore Aurelio De Laurentiis, visti i miei rapporti con Vincenzo De Luca che saluto e ringrazio. Il problema è che, purtroppo, il Sindaco si è trovato con un bilancio sotto zero di parecchi miliardi. Quando ti trovi con un dissesto finanziario, non puoi pensare al Maradona, devi dare corso a delle priorità che sono tante.

De Laurentiis su Manfredi

Il sindaco di una città come Napoli – o come Roma – ha tremila investiture e difficoltà create anche dai precedenti amministratori, oltre a delle leggi sbagliate dello Stato, oppure per mancanza di capacità di risanare i bilanci precedenti e ricominciare da capo per saggiare la funzionalità e la capacità di quell’amministratore eletto in quel momento. Con 65 ettari, signori miei, ci vogliono tanti parcheggi, tante possibilità di ristoro, un bellissimo stadio da 50/60.000 posti modernissimo e che possa fare concorrenza agli stadi più importanti del mondo. Piano traposrti? Un falso problema. Che differenza c’è tra Piazzale Tecchio e Bagnoli? Me lo dovete spiegare. Anche sul piano del bradisismo. Siamo nelle mani del Signore, altrimenti a Napoli non si farebbe nulla“.

Su Afragola

Prossimi passi? Non ho abdicato. Ho un appuntamento col Ministro Fitto che convocherà il dottore Bernardo Mattarella e il Sindaco di Napoli per approfondire questo discorso. Se ad un certo punto, tutti si sono messi in testa di penalizzare il calcio a Napoli e di volerlo spedire a 30-40-50km da Napoli stesso, me ne dovrò fare una ragione. Afragola? La legge, per poter ottemperare alle mancanze bilancistiche di un club, ha fatto una cosa molto intelligente. Al di là della proibizione di poter costruire a uso abitativo dei metri quadri, lascia liberi di poter costruire del commerciale al fine di poter ammortizzare i costi di costruzione e di gestione di un impianto sportivo. Una mossa estremamente intelligente. Se uno stadio – e relativo centro commerciale – deve lavorare 7 giorni su 7 e 24 ore su 24, spostandolo fuori dall’area più importante, urbanisticamente parlando, non credo che potrà contare su un’utilizzabilità 7 su 7. Se uno non si rende conto di questo e serve per fare casino, allora uno si tira indietro e sapete che c’è di nuovo? Se volete che oltre ai 20 anni seminati, credo bene, che Napoli è diventata un simbolo di realizzabilità nel mondo, se volete continuare a piangervi addosso, non essere positivi nella città più bella del mondo, se gli ostacoli diventano punitivi, allora ne prendi atto. Se sono fiducioso? Molto. Castel Volturno? Anche su questo, le vie del Signore sono infinite”.

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