Vent’anni fa veniva uccisa Annalisa Durante, giovanissima vittima di camorra. È il 27 marzo del 2004 e a Forcella, nel cuore pulsante di Napoli, la sera cala silenziosa. Nel vicino quartiere di Scampia, la faida tra il clan Di Lauro e gli scissionisti Amato-Pagano è all’apice. Solo tre giorni prima, il 24 marzo, Paolo Fabbricini è stato ucciso nel conflitto, mentre Claudio Taglialatela ha perso la vita durante una rapina lo scorso 9 dicembre.
Quella tragica sera, anche Forcella è teatro di violenza. Due scooter sfrecciano tra i vicoli. Sono dei sicari che cercano di colpire Salvatore Giuliano, rampollo del clan locale non ancora vent’enne. Giuliano risponde al fuoco e un proiettile colpisce al viso una 14enne, è Annalisa Durante che si trovava in strada con delle amiche. Dopo tre giorni di coma, troverà la morte, l’ennesima vittima innocente della camorra.
Le parole struggenti del padre di Annalisa Durante, della giornalista Matilde Andolfo e del reverendo don Luigi Merola
A distanza di vent’anni, Annalisa Durante continua a essere un simbolo del dramma e delle vittime innocenti della camorra. Con la sua morte prematura, vent’anni fa, “morì l’infanzia a Napoli”. La sua storia, profondamente tragica, ha superato i confini di Napoli, ispirando libri, film e dibattiti sull’urgente necessità di contrastare la criminalità organizzata. Attraverso le testimonianze di suo padre Giannino, del reverendo don Luigi Merola e della giornalista Matilde Andolfo, emerge la memoria di una giovane vita spezzata troppo presto e il dolore di una comunità ancora segnata da quel tragico evento.
Di seguito le parole di don Luigi Merola:
“Dopo 20 anni, non possiamo dire che non è cambiato nulla – racconta don Luigi Merola, ex parroco di Forcella che all’epoca dei fatti conosceva bene Annalisa che frequentava l’oratorio della parrocchia di San Giorgio Maggiore – è dovuta però morire una bambina per far cambiare questo quartiere ed è questo il dramma. Il messaggio che dobbiamo trasmettere a 20 anni dalla morte di Annalisa è proprio questo: non dobbiamo aspettare la morte per cambiare, dobbiamo cambiare per non morire”.
La dichiarazione della giornalista Matilde Andolfo:
La giornalista Matilde Andolfo ha conosciuto Annalisa attraverso il suo diario, rielaborato e trascritto in un libro. Il libro “Il diario di Annalisa” di Matilde Andolfo, pubblicato da Tullio Pironti, è ormai introvabile, essendo diventato un prezioso oggetto per ogni ragazza di Forcella: “C’è tanta maturità in quegli scritti, tanta voglia di dare agli altri. Annalisa, nonostante avesse solo 14 anni, era veramente prodiga verso il prossimo, non si girava dall’altra parte. Era così. A un certo punto del diario scrive: grazie per aver incrociato il mio cammino, una parte di noi vivrà sempre. Questa è stata una cosa che mi ha assolutamente sconvolto. Evidentemente l’esistenza non si consuma in una vita sola, ma probabilmente continua”.
Infine la testimonianza straziante del padre di Annalisa Durante:
“Per me è sempre il primo giorno che ho perso mia figlia. Ho donato gli organi e vorrei poter abbracciare le persone che oggi vivono grazie ad Annalisa. Spero che un giorno o l’altro possa abbracciarli, non chiedi di più”.
Un ricordo sempre vivo con tanti eventi
L’Associazione Annalisa Durante è ora il cuore pulsante di Forcella e offre una vasta gamma di servizi culturali come biblioteca, teatro e cinema, diventando il principale punto di incontro per i giovani del quartiere.
Oggi, per il ventesimo anniversario ci sono in programma diversi eventi culturali:
- Concerto “diVentiamo Musica” – INIZIO ORE 10 – Chiesa San Giorgio Maggiore Piazza Crocelle ai Mannesi, Napoli – Quartetto d’archi
- Performance “diVentiamo Liberi” – INIZIO ORE 11 – Biblioteca Annalisa Durante Spazio Comunale Piazza Forcella , Via Vicaria Vecchia, 23 , Napoli – Libri, danza, musica e versi per Annalisa Durante