Dispersione scolastica, micro e macro criminalità gettono ombra sul quartiere che ha dato i natali a Totò. Qualcuno, però, sta invertendo la rotta in uno dei posti più popolari e autentici della città di Napoli. Parliamo del rione Sanità e di Marco Badolati, educatore di prossimità, che ci racconta di com’è nato il progetto Fiamme Oro e di una palestra di box nella Sanità. Tra i posti più difficili e malfamati, nel 2018 Padre Antonio si chiede come mai i ragazzi della zona non si appassionano alle varie attività proposte come il teatro, la musica e il cinema. Così nasce l’idea di chiedere direttamente agli interessati che rispondono con convinzione: “Vogliamo una palestra di box”.
Palestra delle Fiamme Oro, in collaborazione con la Polizia di Stato
Padre Antonio è molto entusiasta di questa richiesta e si mette subito al lavoro per realizzare il sogno dei ragazzi. A patto, però, che ad insegnare loro le regole del combattimento ci sia la Polizia di Stato. La reazione iniziale fu di forte perplessità. Conoscendo la storia di questi vicoli teatro spesso di omicidi e violenza, nessuno ci avrebbe mai scommesso un soldo. Invece, l’idea della palestra è risultata un successo. Nei primi 15 giorni dall’apertura ci sono stati 60/70 tesserati che sono aumentati fino ad arrivare a quota 200 tra corsi di judo e box. La risposta è stata molto positiva.
Nicola e il suo sogno di diventare poliziotto
Nicola Badolati racconta che il suo sogno da bambino era quello di fare il poliziotto. Oggi, si trova a fare l’educatore di prossimità ed è molto soddisfatto di quello che fa. Infatti, aiutare i ragazzi della Sanità a non prendere brutte strade lo gratifica molto. Curiosa è la storia di Chiara Saraiello, una ragazza che frequenta la palestra, diventata vicecampionessa degli ultimi europei under 22 di box. In un’intervista dichiara: “Ci ho creduto molto e sono riuscita ad arrivare in finale”.