Vesuvio

Volcanic crater - Reunion - Piton de la Fournaise - Aerial view

Da qualche giorno i cittadini vesuviani hanno lamentato una persistente puzza di zolfo nell’aria. Sono infatti arrivate numerose segnalazioni da parte della popolazione residente nelle zone situate alle pendici del Vesuvio, spaventati a causa del forte odore.

Le rilevazioni e i controlli dell’osservatorio nelle zone del Vesuvio

Negli ultimi giorni sono state fatte delle segnalazioni da Portici e poi da ieri a Torre del Greco, in particolare da via Montedoro, Santa Teresa, via Beneduce, Corso Vittorio Emanuele, Leopardi, Litoranea, viale Europa. Dai social network la sensazione di pericolo si allarga a macchia d’olio in pochissimi minuti e così vengono fuori numerosi e poco credibili teorie riguardo una imminente eruzione del vulcano.

Dopo le recenti segnalazioni, oggi pomeriggio 6 marzo, una squadra di geochimici coordinata dal direttore dell’Osservatorio Vesuviano ha perlustrato tutte le strade con apposite strumentazioni per le rilevazioni. Nell’ambito dell’indagine, sono stati anche interpellati operatori commerciali delle strade segnalate e alcuni passanti. In seguito il direttore Di Vito ha affermato: “non è stata rilevata alcuna presenza di zolfo nella zona vesuviana segnalata. E le persone interpellate hanno tutte negato”.

La situazione attuale

La cosiddetta “puzza di uova marce” è data dalla composizione di zolfo e idrogeno, che è propria della caldera dei Campi Flegrei e non di quella del Vesuvio. Si tratta quindi di un falso allarme come accaduto centinaia di volte dall’ultima eruzione del Vesuvio datata 1944. Durante il mese di gennaio, nell’area dei Campi Flegrei sono stati registrati 245 terremoti. In totale sono stati localizzati 161 eventi ubicati prevalentemente tra Pozzuoli, Agnano, l’area Solfatara-Pisciarelli, Bagnoli e il Golfo di Pozzuol. Le profondità sono concentrate nei primi 2 km e profondità massima di circa 3 km. Tuttavia in seguito alle recenti segnalazioni è stata confermata l’allerta gialla.

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