Stadio Maradona

L’assessora comunale allo sport, Emanuela Ferrante, ha esposto la situazione attuale dello stadio Maradona e le prospettive future in vista del restyling per “Euro 2032“. L’assessora ha delineato i passi cruciali che attendono il progetto, con particolare attenzione al rapporto tra la SSC Napoli e il Comune, oltre alla controversa questione della pista d’atletica.

Le parole dell’assessora allo sport Emanuela Ferrante

“Manca un progetto per rendere lo stadio Maradona moderno e che possa entrare in Euro 2032. Manca ancora un progetto, siamo fiduciosi che il Napoli lo presenterà a breve e in un intervento governativo. Giovedì ci sarà un importante summit della cabina di regia per Bagnoli per sbloccare la situazione che va avanti da tanto tempo. A Bagnoli c’è lo scempio del parco dello sport che è stato inaugurato e non è stato mai messo in funzione. Il progetto non fu fatto in modo adeguato, nessuno degli spazi era a norma. Impossibile che associazioni private potessero gestire uno spazio del genere, era illogico. Si è costruito su un terreno che non è stato bonificato, fu una cosa assurda e per fortuna si è fermato. Avremmo avuto enormi problemi di salute per i cittadini”.

I rapporti tra Comune e SSC Napoli: questione della pista d’atletica

Ferrante ha sottolineato l’essenzialità di un progetto concreto nonostante i positivi rapporti tra il sindaco Manfredi e il presidente De Laurentiis. La società del Napoli è attesa a presentare un piano che renda lo stadio conforme agli standard e lo trasformi in un luogo accogliente e aperto non solo allo sport ma anche al turismo.

In questo contesto, Ferrante ha evidenziato l’importanza di rispettare i tempi, con il Maradona pronto entro il 2026. Affrontando la questione della pista d’atletica con pragmatismo, si è riconosciuto il desiderio del Napoli di eliminarla. Tuttavia, Ferrante ha insistito sulla necessità di considerare altri usi possibili dello spazio. La pista d’atletica, se ben progettata, può essere ubicata altrove, preservandone il valore senza limitare esclusivamente il calcio.

Questa approccio pragmatico mira a garantire che il processo di ristrutturazione tenga conto di tutte le esigenze e opportunità, assicurando un Maradona funzionale e versatile.

100 milioni di euro per la ristrutturazione

“Il ministro Abodi sa che è difficile che possano arrivare fondi statali, il Comune dovrà mettere dei fondi, ma per ristrutturare lo stadio serviranno 100 milioni. Sappiamo che non sarà possibile”, ha concluso l’assessora Ferrante.

Dunque, il futuro della città offre un’importante opportunità di avere uno stadio all’altezza del prestigio di Napoli. La ristrutturazione del Maradona, in vista dell’Euro 2032, rappresenta una chance significativa per l’intera comunità, che avrà l’onore di ospitare la massima competizione continentale di calcio. Un’occasione che richiede l’impegno di tutti per garantire un successo indimenticabile.

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