Una madre ed una figlia hanno aggredito violentemente il personale sanitario dell’Ospedale Santobono perchè messe in attesa. La donna, una 34enne, avrebbe inveito contro gli infermieri per non aver visitato con le giuste tempistiche la figlia di 6 anni. A quel punto lei e la figlia maggiore, di anni 14, hanno aggredito il personale sanitario. Per le due è scattata la denuncia da parte del nosocomio ospedaliero.
La dinamica è ancora tutta da chiarire anche se appare evidente il fatto che l’aggressione sia avvenuta perchè la madre della giovanissima paziente si era stancata di aspettare. In tal senso saranno utili le immagini delle telecamere di sorveglianza per confermare quea ipotesi.
Personale sanitario aggredito: i precedenti
Purtroppo questa è una situazione che a Napoli sta sfuggendo di mano. Quasi ogni settimana c’è un nuovo episodio nella quale il personale sanitario viene aggredito da pazienti o familiari. Succede all’interno degli ospedali ma anche durante l’intervento delle autombulanze. Un’onda che sembra ormai difficile da fermare ed è per questo che servono provvedimenti disciplinari per scoraggiare ulteriori azioni di questo tipo. Fino a questo momento, nel 2024, sono già 9 le aggressioni avvenute all’Asl Napoli 1. 19 se invece contiamo anche quelle dell’Asl Napoli 2.
Come stanno le infermiere aggredite
Questo il post della pagina facebook Nessuno Tocchi Ippocrate: “Aggressione al Santobono! Asl Napoli 1 : aggressione n.9 del 2024 (19 aggressioni totali tra Napoli 1 e Napoli 2 da inizio anno). Una 34enne e una ragazzina di 14 anni, madre e figlia, avrebbero aggredito alcuni infermieri del pronto soccorso, probabilmente perché stanche di attendere il turno. La donna era in attesa di sottoporre la figlia di 6 anni ad una visita medica. Le lesioni riportate da due infermiere sono state ritenute guaribili in 7 giorni. Madre e figlia sono state denunciate per lesioni, violenza a pubblico ufficiale e interruzione di pubblico servizio. Sono in corso approfondimenti sul ruolo nell’aggressione di altre persone“.