Ieri mattina, intorno alle ore 11, due giovani di 16 e 17 anni, di origine straniera, hanno attaccato e colpito le guardie giurate dell’ospedale Vecchio Pellegrini con delle pietre e dei tavolini in ferro. I due ragazzi, la notte precedente, erano stati trasportati presso il nosocomio ospedaliero in stato di ebrezza. Dimessi la mattina successiva quindi avrebbero iniziato a creare problemi insultando le guardie giurate ed il personale di sala.
Questi avrebbero poi continuato anche all’esterno dell’ospedale. Qui infatti hanno iniziato a raccogliere pietre ed altri piccoli oggetti e lanciarli contro le due guardie giurate dell’ospedale Vecchio Pellegrini in Pignasecca.
Guardie giurate aggredite all’ospedale Pellegrini
A darne notizie è stato Giuseppe Alviti, presidente dell’associazione nazionale delle Guardie Giurate. Queste le sue parole: “Una volta usciti dal nosocomio, la situazione è degenerata: i ragazzi hanno lanciato pietre e altri oggetti contro le guardie, per poi prendere un tavolino di ferro e brandirlo come una clava. Nonostante la violenza dell’aggressione, le guardie giurate sono riuscite a bloccare i due minorenni. Sul posto è intervenuta la Polizia di Stato che ha identificato i responsabili. L’aggressione ha causato danni anche all’interno del Pronto Soccorso, con i vetri dell’ambulatorio dei codici bianchi danneggiati dal lancio di oggetti. Un episodio inaccettabile che evidenzia la gravità del problema delle aggressioni al personale sanitario e di sicurezza. Le guardie giurate, che quotidianamente svolgono un lavoro delicato e rischioso, meritano il massimo rispetto e la tutela da parte delle istituzioni”.
Aggressioni al personale sanitario
Purtroppo non è di certo la prima volta che accade un atto del genere. Negli ultimi anni è diventato quasi di uso frequente attaccare e colpire chi opera presso gli ospedale, dagli infermieri ai medici e perfino ai vigilantes e quindi le guardie giurate. In questo caso si è trattato di due ragazzini che probabilmente non avrebbero voluto trascorrere la notte in ospedale dopo essersi regalati una serata libertina. In altri casi invece delle visite ritardate ad alcuni pazienti (solo eprchè c’erano dei pazienti più gravi) hanno scatenato l’inferno.