Foto da NapoliToday

Durante la giornata di ieri, lunedì 22 gennaio, si è concretizzato un corteo a sostegno delle due trans vittime di stupro. Il fatto si è verificato la scorsa settimana ai Quartieri Spagnoli dove ad averne la peggio sono state le due turiste adescate da alcuni giovani che hanno abusato di loro in una camera di un B&B. Il corteo a sostegno delle due trans vittime di stupro è quindi partito da piazza Dante e percorso tutta via Toledo prima di arrestarsi in piazza Municipio.

A prendere parte alla manifestazione organizzata dal gruppo “I’m Queer any problem” sono state circa 300 persone. Tanta quindi la solidarietà da parte dei presenti con molti partecipanti che si sono fatti avanti raccontando anche ulteriori testimonianze di abusi subiti.

Corteo a supporto delle due trans vittime di stupro

La violenza consumata ai Quartieri Spagnoli lo scorso 13 gennaio è diventata sin da subito una questione di tutti. Troppo spesso infatti la rete transfemminista napoletana, e non solo, viene abbandonata al loro destino in un modo in cui regna il patriarcato. “Ci hanno trattate come oggetti” aveva dichiarato una delle due vittime in una recente intervista. Questo è ciò che succede quando delle persone non sono tutelate da chi di dovere.

Di fatti, durante la manifestzione ci sono state altre testimonianze di altri accadimenti. Napolitoday riporta infatti le parole di una presente al corteo a sostegno delle due trans vittime di stupro: So cosa significa subire violenze. Siamo discriminate anche nella violenza. So cosa significa non riuscire a trovare lavoro, o una casa perché nessuno vuole dartela in affitto. Senza contare che l’Asl non è pronta ai percorsi di transizione. E’ giunto il momento che le istituzioni ascoltino le necessità di questa comunità“.     

“Le istituzioni non vogliono che se ne parli”

Queste le parole del portavoce del movimento “I’m Queer any problem“, Raffaele Borzachiello: “Dopo una settimana già non c’è più traccia di questa tragedia Se fosse accaduto a donne eterosessuali e cis (quando l’identità di genere di una persona coincide con il genere assegnato alla nascita, ndr) ci sarebbe stata una risonanza maggiore. Invece, è probabile che le istituzioni non vogliano che se ne parli per non macchiare l’immagine di Napoli. Si è parlato di turiste, ma la verità è che episodi di questo tipo non sono rari in questa città e nel resto d’Italia, uno dei pochi paesi senza una legge sulla violenza di genere”

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