Nell’aula del Consiglio comunale di Napoli, una nuova iniziativa simbolica prende vita. Un “posto occupato” è stato designato per rappresentare le donne vittime di femminicidio. Questa mossa è stata ratificata all’unanimità attraverso l’approvazione dell’ordine del giorno proposto dalla consigliera del Pd, Maria Grazia Vitelli. La richiesta di adesione all’iniziativa nazionale “Posto Occupato” ha ottenuto un consenso unanime.
Le parole di Maria Grazia Vanvitelli ed Emanuela Ferrante
Maria Grazia Vitelli ha sottolineato il significato simbolico di questa azione, evidenziando l’importanza di gesti educativi di grande impatto, specialmente in seguito alla recente tragedia di Giulia Cecchettin. La consigliera ha ribadito l’impegno dell’amministrazione Manfredi nella riapertura dei centri anti-violenza e nell’avvio di tirocini dedicati alle vittime. Questi sforzi concreti dimostrano un impegno tangibile nel fornire supporto e coraggio a coloro che denunciano o hanno subito violenze.
Emanuela Ferrante, assessore alle Pari Opportunità, ha sottolineato la gravità della situazione nel Paese e l’urgente necessità di avviare una “rivoluzione culturale”. Ha evidenziato la carenza di educazione alle relazioni e ai sentimenti, soprattutto nelle giovani generazioni. Ferrante ha inoltre ricordato l’obiettivo dell’amministrazione comunale di istituire un Centro Antiviolenza in ogni Municipalità, ma ha sottolineato che i fondi, gestiti dal Governo e poi trasferiti alla Regione e successivamente ai Comuni, sono ancora un ostacolo da superare.
“Posto Occupato”: un gesto simbolico con un appello all’impegno collettivo contro il femminicidio
La campagna “Posto Occupato” a Napoli non rappresenta solamente un gesto simbolico, bensì richiama ogni cittadino contro il femminicidio. Ogni cittadino, specialmente gli uomini, ha la responsabilità di sostenere attivamente queste iniziative, sensibilizzando l’opinione pubblica. Quest’azione non solo commemora le vittime, ma promuove una cultura di rispetto e uguaglianza, fondamentale per contrastare la violenza di genere. Sostenere il “Posto Occupato” implica la difesa attiva della dignità delle donne e contribuisce alla costruzione di una società più “umana”, giusta e consapevole.