Salvatore Equabile, nipote del boss Salvatore Terracciano “‘o Nirone” si è presentato questa notte al pronto soccorso dell’ospedale Pellegrini. Equabile, 42 anni, detto Sasà, è nipote del boss che dà il nome al clan Terracciano, clan che per anni ha imperversato nei Quartieri Spagnoli. Il nipote presentava ferite di arma da fuoco alle gambe e ha dichiarato di essere stato vittima di rapina.

Il nipote del boss ferito alle gambe: sarebbe stato un tentativo di rapina

Giunto la scorsa notte al pronto soccorso del Pellegrini, Salvatore Equabile è stato preso in carico dal personale sanitario che ha escluso per lui conseguenze gravi. Subito dopo, preso atto delle ferite di pistola, i medici hanno avvertito i carabinieri della presenza di Equabile in ospedale.

I carabinieri del nucleo radiomobile di Napoli, giunti sul posto, hanno chiesto al nipote del boss cosa fosse successo, e questi ha dichiarato di essere stato vittima di rapina. Il tentativo di rapina sarebbe avvenuto in via San Nicola alla Dogana, che collega via Cristoforo Colombo con via Agostino Depretis. I militari hanno quindi avviato i sopralluoghi sulla zona indicata, dove però non sarebbero state rinvenute tracce di sangue o altri elementi di prova.

Equabile, pregiudicato, è ritenuto un elemento di spicco del clan che fino a pochi anni fa era guidato dallo zio. Quello dei Terracciano è infatti uno dei clan più violenti dei Quartieri Spagnoli. Nel 2011 era stato arrestato dopo 5 anni di latitanza, per una condanna in contumacia a 10 anni di reclusione, per associazione a delinquere ed estorsione aggravata. All’epoca i carabinieri lo avevano trovato in una casa al mare a Marotta, in provincia di Pesaro Urbino. Lì stava trascorrendo le vacanze col cognato, in possesso di un documento falso.

Nel 2005 era infatti stato coinvolto nell’aggressione a Raffaele Iannaccone, nella centralissima via Toledo. Iannaccone, colpito a colpi di mazze da baseball nel pub dove lavorava, entrò in coma e morì sei mesi dopo nel febbraio 2006. In seguito al processo furono arrestati Eduardo Terracciano, Francesco Terracciano e Salvatore Equabile su indicazione di un pentito, ex membro del clan. I tre furono poi scarcerati nel 2017.

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