Il sito archeologico di piazza Bellini è tornato a vivere nel degrado, a confermarlo è uno striscione affisso dai volontari di Legambiente proprio in queste ore. E dire che solo poche settimane fa l’Organizzazione “no profitSii Turista della tua città, aveva organizzato un’opera di riqualificazione insieme a tanti semplici cittadini. Purtroppo l’intervento di questi volontari è durato per sole tre settimane. Le mura antiche sono tornate ad essere piene di bottiglie di birra, sacchi di patatine e da spazzatura varia.

“Stamm chin e munnezz”

Queste le parole del gruppo di Sii turista: “Oggi a 3 settimane dall’evento di Maxi-Riqualifica avvenuto in Piazza Bellini Stamm n’ata vota chini e munnezz, siamo pienamente consapevoli che tanto le mura quanto l’area circostante non viene mantenuta e nell’oridanario Comune, Soprintendenza e Asia sembrano completamente non capaci di preservare l’area non sarebbe altrimenti possibile che un pezzo della città venga abbandonato a se stesso e non sottoposto alla minima e basilare pulizia settimanale o mensile che sia.

Alle istituzioni tutte chiediamo di svegliarsi da questo lungo sonno, aprire gli occhi e cominciare ad impegnarsi più attivamente per arginare il diffuso degrado che coinvolge le mura e l’area archeologica, a coloro che vivono il centro ai cittadini tutti di essere civili e di non comportarsi da latrine. Facciamo tutti la nostra parte, impegnamoci a preservare casa nostra e la nostra città. Non vogliamo una città ostaggio degli incivili della loro munnezza e delle istituzioni conniventi”.

La nota di Legambiente sul degrado in piazza Bellini

L’organizzazione ambientale si scaglia dunque contro ciò che sta accadendo in pieno centro di Napoli a pochi giorni dall’evento Unesco Cultural Heritage in the 21st Century che si terrà a Napoli dal 27 al 29 novembre. Questa la nota di Legambiente sul degrado di piazza Bellini: “L’intera area è un bene comune dal valore inestimabile, purtroppo spesso abbandonato in uno stato di fragilità e incuria, che invece, anche a fronte della spinta turistica, se ben gestito, difeso e valorizzato, può costituire la leva per lo sviluppo culturale, sociale, ed economico del nostro Paese.

Una zona fortemente investita dalla crescita del turismo e soprattutto della cosiddetta movida dove la situazione è aggravata dal emergere di atti delinquenziali su cittadini e turisti inermi ad opera di giovanissimi che effettuano veri e propri raid nella piazza e nei luoghi adiacenti. In maniera estemporanea ma diffusa e soprattutto organizzata in forma di vere e proprie squadriglie, in soprannumero rispetto all’organico delle forze dell’ordine che presidiano l’area”.

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