Alla fondazione Premio Napoli, sede dello storico premio letterario, è stato presentato il nuovo Comitato anticamorra per la legalità, Il Comitato nasce su appello di Sandro Ruotolo e Paolo Siani, ed è stato subito appoggiato dalla Fondazione. Oltre cento firmatari hanno sostenuto l’iniziativa, che oggi è diventata realtà.
Il Comitato anticamorra guarda ai più giovani: servono servizi
A volere fortemente il comitato i giornalisti Sandro Ruotolo, storico giornalista per la Rai e Il manifesto ed ex-senatore, e Paolo Siani, fratello del compianto Giancarlo Siani, assassinato dalla camorra nel 1985. I due hanno stilato insieme il manifesto del comitato. L’obiettivo è ambizioso: togliere le armi dal territorio e combattere la mentalità criminale che ne sostiene il possesso. Il suo progetto ha convinto sin da subito Paolo Siani, Roberto Fico, ex presidente della Camera dei deputati e Maurizio de Giovanni, presidente di Campania legge – Fondazione Premio Napoli. Tra i firmatari principali anche il direttore del carcere di Nisida. L’obiettivo di combattere la criminalità e il possesso di armi parte infatti dall’educazione giovanile.
Paolo Siani ricorda il ruolo importantissimo della prevenzione, che al sud è fatta poco e male. Anche Maurizio de Giovanni punta il dito contro la carenza di impegno delle istituzioni: “La nostra idea è chiamare le istituzioni al loro lavoro. Non possiamo accettare che a Monza se per qualche giorno un ragazzo se non va a scuola viene richiamato dai vigili urbani e qui i ragazzi a Ponticelli siano ignoti all’anagrafe scolastica”. Aggiunge poi “Io soffro per l’assassinio di GioGio Cutolo. Ma mi chiedo senza avere risposta, se GioGio non fosse stato il figlio di una Napoli artistica e non fosse stato il bravo ragazzo che era, ma invece fosse stato un ragazzo che come molti a Napoli si fosse perso. La sua morte, avrebbe indignato di meno? Avrebbe scatenato reazioni meno forcaiole? Il punto è che tutti noi ci disinteressiamo quando le cose non ci toccano“.
Secondo Rutolo “l’emergenza è alta”
Per Ruotolo “l’emergenza è alta: dei 26 comuni attualmente sciolti per mafia, nel nostro Paese diversi sono quelli della città metropolitana di Napoli. San Giovanni a Teduccio è il quartiere dove si sequestrano più armi in tutta l’area. Il crimine si batte con il lavoro e con i diritti. Dove c’è camorra non ci sono diritti”.
Il comitato inizierà il suo lavoro il 17 novembre ad Afragola, accanto ai responsabili della masseria Ferraioli, in una manifestazione contro la costruzione di una variante che passerebbe nel centro del bene. Il 28 dicembre aderisce all’iniziativa “Diamo un calcio alla camorra” promossa dall’associazione “Figli in famiglia”, per la creazione di una scuola calcio proprio a San Giovanni a Teduccio. Per gennaio è prevista la kermesse culturale in teatro, per lanciare iniziative e progetti. È attiva una pagina Facebook, “Comitato anticamorra per la legalità – Disarmiamo Napoli”, che informa il pubblico su ogni azione promossa dal comitato.