Clelia Ragone è senza ombra di dubbio l’artista del momento nel panorama rap napoletano. Classe 94, è autrice di grandi successi come “Ultima fermata“, “Sera nera“, “Due amanti noi” e il recente singolo “Mala Diabla“, prodotto con la collaborazione di Pacos Bit (di Shark-Records) e il featuring di Fior Ross. Quest’ultimo pezzo è diventato velocemente il suo cavallo di battaglia. Il videoclip ha totalizzato in breve tempo 80mila visualizzazioni su youtube. Il suo genere varia dal melodico al rap con sfumature R&B. Originaria di Fuorigrotta, specificamente del Rione Traiano, Clelia Ragone si è successivamente trasferita ai Quartieri Spagnoli, dove convive con il suo compagno Antonio Amendola, fondatore di Mister TV Production, che invece è un quartierano doc.
Di seguito l’intervista a Clelia Ragone
Ciao Clelia, la tua è una carriera nata “per gioco”?
“In realtà mi sono approcciata alla musica sin da ragazzina, visto che mio nonno suonava in una band. Mi sono avvicinata a questo mondo tramite Antonio, che è molto inserito nell’ambiente. Grazie a lui ho conosciuto altri musicisti. Durante la cena con il maestro Marco Trovato (un musicista di spessore che ha firmato brani con cantanti quali Franco Calone e Tommy Riccio) abbiamo scritto il testo di “Ultima Fermata“. La mia esperienza è nata da lì, mi piace dire “per gioco”. Il maestro ha composto la base, ed il brano ha preso forma. Ci siamo detti perché non provarci. Così l’abbiamo inciso. Mi esibii per la prima volta davanti a 300 persone nel corso di una serata di moda organizzata da Antonio apposta per farmi conoscere. All’evento partecipò Maria Castello Management, quindi fu una serata di musica e moda.“
Ci racconti della tua evoluzione artistica?
“Da Ultima fermata ho cambiato genere. Ora faccio rap, per quanto non sia un rap classico. Si tratta di una miscela tra quello degli anni 90′ e lo stile moderno. Più “ballabile“. La mia trasformazione è stata più mentale che musicale. Così è nato Sera Nera (scritto con Pacos Bit), che è stata un po’ una rivoluzione. Era un brano raggamuffin ma in napoletano. Io semplicemente canto quello che mi dice il momento è quello che mi sento dentro punto amo la mia città amo Napoli e quindi oggi mi sento di cantare in napoletano. Forse se domani vado a Sanremo porterò un pezzo in italiano. Un detto dice conquista prima casa tua e poi il mondo”.
Il successo di Mala Diabla
“Mala diabla è un successo perché abbiamo utilizzato gli strumenti giusti. Ci sono due versioni, quella ufficiale e la remixata. Per registrare il videoclip siamo arrivati fino in Albania. Perché un brano funzioni è importante investirci. Il costumista che mi ha fornito la tuta futuristica ha vestito Bob Sinclair. Il serpente è stato c’è stato mandato dal WWF. Si è trattato di un lavoro di quattro mesi. Il testo ha cambiato forse 10 basi. L’ho scritto insieme a Pacos Bit, con cui faccio tutti i miei testi rap”.
La Scuderia dei Rappers
La Scuderia è una squadra fondata dal Mc Mariotto, voce dei Codice 22 e dei Traballera. Il cantante segue i più giovani da vicino. A testimoniarlo è la stessa Clelia Ragone durante l’intervista: “La scuderia dei rappers, per cui sarò unica voce femminile, è una sorta di squadra. Il suo fondatore, Mariotto, ha riunito giovani rappers. Facciamo progetti con le scuole, e siamo impegnati nel sociale. L’obiettivo è quello di togliere dalla strada i ragazzi difficili grazie alla musica. Stiamo portando avanti, insieme a Mariotto e Lello Musella un progetto chiamato “Scugnizzi in chiave rap”. Parteciperemo anche al Cypher Napoli. Per i rapper è un evento importantissimo. A Milano è stato affidato a Marrakash“.
La tua musica al servizio dei Quartieri Spagnoli
“La musica è fondamentale. Io vengo da un quartiere particolare come il Rione Traiano e ci ho tenuto ad accostarmi alla Scuderia perché ho visto ragazzi che si stavano per perdere. Grazie alla musica e a Mario, questi hanno avuto la forza di non lasciarsi andare in situazioni negative. Qualcuno dirà “ok, la musica ci rende sereni ci rende ci spensierati ma alla fine a cosa serve?”. In realtà è proprio questo lo scopo cioè arrivare all’anima delle persone. Io cerco di fare del mio meglio per aiutare il quartiere. Voglio che che i ragazzi si avvicinino a quelle realtà positive che noi della scuderia possiamo dare come collettivo e come gruppo. Ci tengo a sottolineare che i Quartieri Spagnoli sono una zona in cui si respira veramente l’arte, la musica e tanta positività.
Il rapporto con i fan
“Tantissime donne mi scrivono e cerco nel mio piccolo di dare supporto. Non è facile denunciare, e lo capisco, ma un supporto esterno può essere importante. Sento persone che dopo aver ascoltato un mio brano mi dicono “Guarda Clelia questo brano mi fa pensare a momenti oscuri, ma per come li racconti riesco a vivere un momento di leggerezza”.
I progetti futuri di Clelia Ragone
Clelia Ragone prosegue l’intervista raccontando: “Non mi pongo limiti di alcun tipo. Voglio mettere sempre più me stessa nei miei brani sperando che arrivino a più persone. Se avessi la possibilità di andare a Sanremo giovani, il mio scopo principale sarebbe quello di confrontarmi con gli altri artisti. Punto a fare esperienza e ad ampliare il mio bagaglio, non tanto a vincere. Ovviamente una volta che si è in gara è bene pensare in grande. Sicuramente proporrò un brano in italiano. Per quanto riguarda un eventuale CD, ci vorrà tempo, al giorno d’oggi è più saggio puntare ai singoli, visto che la musica è downloadata sulle varie piattaforme”.
Oltre la musica
Non solo la musica: Clelia è anche una grande appassionata di calcio e tifosa del Napoli. Ha addirittura un passato da calciatrice, nel ruolo di centrocampista, ma ha dovuto appendere anticipatamente gli scarpini al chiodo per via di un brutto infortunio al ginocchio.
Da quel momento ha saputo reinventarsi coltivando e puntando sulla sua altra passione, cioè la musica. La sua caparbietà ha pagato, come testimoniano i successi che pian piano, da un anno e mezzo a questa parte, e dopo tanti sacrifici, stanno arrivando.